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Anglo American boccia l’offerta da 36 miliardi di euro di Bhp: ecco perché

Foto di Alla Sedova-Sitnikova da Pixabay

Scontro tra titani minerari: Anglo American ha respinto all’unanimità l’offerta di 31,1 miliardi di sterline (circa 36 miliardi di euro) presentata da Bhp. Secondo quanto dichiarato in una nota del Consiglio di amministrazione della società mineraria, l’offerta è stata ritenuta “opportunistica e non valorizza le prospettive di Anglo American”. Inoltre, la struttura dell’offerta è stata considerata “poco attraente” a causa dell’incertezza e della complessità relative alla proposta, nonché dei significativi “rischi di esecuzione”.

Bhp, la più grande società mineraria al mondo, nata nel 2001 dalla fusione tra l’australiana Broken Hill Proprietary Company e l’inglese Billiton, è quotata su tre borse (Australia, Regno Unito e Wall Street). Anglo American, anch’essa presente sul mercato londinese, è stata fondata nel 1917 da Ernest Oppenheimer, e rappresenta una delle maggiori società minerarie al mondo, ed è il risultato della fusione avvenuta nel 1999 tra Anglo American Corporation of South Africa e la società mineraria Minorco. Oltre al rame, il gruppo detiene il 45% di De Beers, storico produttore di diamanti, di cui Central Holdings (controllata dalla famiglia Oppenheimer) possiede il 40% e la Repubblica del Botswana il 15%.

Al momento in cui è trapelata la notizia della proposta, Anglo American ha registrato un aumento del 13%, equivalente a 30 miliardi di sterline. Tuttavia, l’annuncio del rifiuto ha influenzato negativamente il titolo di Anglo American, che cede lo 0,31%. Peggio Bhp che a Wall Street ha chiuso in forte ribasso (-3,43%)

L’offerta di Bhp per acquisire la rivale Anglo American: ecco i dettagli

Bhp ha lanciato un’offerta pubblica d’acquisto (Opa) valutata poco più di 31 miliardi di sterline nei confronti di Anglo American. Questa proposta includeva un valore di 25,08 sterline per ogni azione di Anglo American, comprendente 4,86 sterline in azioni di Anglo Platinum e 3,40 sterline in azioni di Kumba Iron Ore.

Secondo i termini della proposta, gli azionisti di Anglo American avrebbero ricevuto 0,7097 azioni di Bhp per ogni loro azione ordinaria. Bhp aveva anche proposto agli azionisti di Anglo American di beneficiare direttamente degli interessi in Anglo Platinum (78,6%) e Kumba (69,7%), garantendo così l’accesso diretto ai futuri dividendi e al valore generato da queste aziende.

Se l’operazione avesse avuto successo, sarebbe stata una delle più grandi transazioni nel settore minerario dopo quella tra Glencore e Xstrata più di 10 anni fa. Tuttavia, Anglo American ha chiarito di aver ricevuto un’offerta non richiesta da parte di Bhp, società australiana concorrente.

Il dilemma di Anglo American e l’opportunità per Bhp

Si è discusso a lungo sulla possibilità che Anglo cedesse la sua divisione diamantifera De Beers a causa delle difficoltà finanziarie. Nel 2023, i profitti di Anglo sono crollati del 94%, mentre l’ebitda è diminuito di oltre il 30%. La riduzione dei prezzi delle materie prime ha pesato pesantemente sul settore, costringendo i minatori a ridurre la produzione. La redditività del gruppo dipende principalmente dal minerale di ferro e rame.

Negli ultimi tempi, la domanda crescente di rame da parte di settori come le energie rinnovabili e i veicoli elettrici ha portato a un aumento del prezzo del metallo del 13,7%, attestandosi a circa 4,54 dollari nell’ultimo mese. L’accordo avrebbe aumentato l’esposizione di Bhp alle materie prime del futuro attraverso gli asset legati al rame di Anglo American, considerando che quest’ultima possiede alcune delle miniere di rame più ricche al mondo, situate in Perù e Cile.

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