L’iniziativa intende salvaguardare uno dei siti simboli del Monferrato, il Sacro Monte di Crea, luogo di arte e devozione mariana fin dal primo Medio Evo, nonché patrimonio dell’Unesco.
L’associazione nasce per volontà di un gruppo di imprenditori profondamente legati al territorio ed é retta da un Consiglio e da un Comitato d’Onore di cui fanno parte il Vescovo di Casale Monferrato, Monsignor Gianni Sacchi, e il Rettore del Santuariodi Crea, Monsignor Francesco.
L’associazione ha per Presidente Angelo Miglietta e si prefigge di attivare contributi pubblici e privati per il restauro e la conservazione delle opere architettoniche del territorio. Gli interventi sulle cappelle del Sacro Monte inaugureranno queste attività, che l’Associazione Ricreare Crea intende definire, sviluppare e mettere in atto entro i primi mesi del 2019.
Presidente, quando è nata l’idea di dare vita all’Associazione?
È stato un processo veloce, dove lo stesso territorio ha partecipato e generato l’attenzione e sostenere l’avvio di Ricreare Crea; si consideri che questo tipo di esperienza è già stata svolta da altre piccole associazioni che nel tempo si sono adoperate per la salvaguardia del valore storico culturale di questi luoghi, e tutte per le loro competenze sono state sempre propositive.
E’ anche grazie all’impegno del FAI e di imprenditori locali che si è così deciso di proseguire questo progetto, diciamo che abbiamo trovato qualcosa di più di un sostegno finanziario: una condivisa sensibilità è un grande “amore intelligente” per il territorio. Inoltre voglio sottolineare che un grazie va anche all’Ente Parco, un interlocutore di grande apertura.
Si tratta di opere significative e di culto, una volta che saranno terminati i lavori, intendete perseguire anche una promozione culturale-turistica al fine di una completa valorizzazione del Patrimonio?
Il nostro obiettivo è quello di fare attività che possano risollevare il territorio evitando perciò di essere confinato. La vocazione originaria era quella espressamente del culto, della sacralità, oggi invece c’e più bisogno di ritrovare una spiritualità delle persone. Ecco l’importanza di avere un luogo di attrazione culturale piena di significati che nella contemporaneità possono dare un significato profondo. L’ associazione vuole porsi con un senso integrato di tutti componenti presenti: la bellezza dei luoghi, il Sacro Monte e le opere sacre, ma anche la contiguità con l’enogastronomia e i suoi preziosi prodotti. Anche la spiritualità non deve essere vista come “penitente” ma invece “gioiosa”. Una glorificazione dello stare bene per un turismo colto, ma mai elitario, fatto di cose vere e di un voler riappropriarsi di bellezza e di “lentezza”.
Qual’é stata la risposta della gente del territorio?
Assolutamente positiva, ancora prima di avviare il progetto diverse realtà locali si sono avvicinate spontaneamente chiedendo come potevano aiutarci. Il Sacro Monte di Crea è prima di tutto un Patrimonio di chi ci vive e di chi ha dovuto o scelto di andare via, perché qui resta sempre il loro cuore. Vogliamo lavorare sulla tradizione dei piemontesi nel mondo, perché è la cultura popolare che emerge nel tempo.
Un grande impegno degno di merito, ma anche un’operazione per avvicinare i giovani a temi non necessariamente contemporanei, avete qualche progetto al riguardo?
Forse è la parte più complessa ma anche una di quelle più important a cui vogliamo dedicare tempo e ascolto. Cercheremo di avvicinarci ai giovani attraverso le scuole, i licei, e dare voce alla loro opinione, alla loro creatività, al loro modo di contaminare la storia con la realtà. E con loro cercare di capire come porci per in futuro, dove il tema principale sarà “l’esperienza”.
Ricreare Crea, un nome ambizioso e un progetto impegnativo con la partecipazione dei privati, intendete anche aprirvi anche a finanziatori esteri?
Il primo passo sarà quello di presentarci anche alla Lombardia e a Milano, che oggi vive un a fase straordinaria di rilancio e di internazionalizzazione. Da qui poi cercheremo di fare attività di crowdfunding, fundraising e non solo.
La prima iniziativa di raccolta fondi sarà destinata alla cappella della Natività della Vergine, fatta costruire nel 1590 dal duca di Mantova e del Monferrato Vincenzo I Gonzaga su progetto di Giovanni Francesco Baronino e ricca di decorazioni attribuite a Giorgio Alberini: quinta su un percorso di ventitre, è la più visibile perché affacciata sulla piazza del Santuario e idealmente congiunta, lungo un asse ideale, con la cappella della Madonna di Crea all’interno della chiesa. Insieme con questo, sono previsti altri interventi immediati su altre due cappelle di questo straordinario percorso, danneggiati dal tempo e dall’incuria, alla cui creazione contribuirono i massimi architetti e pittori locali lungo un arco di tempo di tre secoli, come Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, i ceramisti Tabacchetti o lo scultore savonese tardo-ottocentesco Antonio Brilla. In questo compito l’associazione Ricreare Crea, che intende emanare i primi bandi di gara entro l’estate, potrà godere non solo del sostegno della Diocesi, ma anche di un monastero di monache dell’ordine domenicano, che da due mesi si è insediato nel Santuario di Crea: una piccola comunità contemplativa ma di alto profilo professionale (una di loro è commercialista), che rappresenta un’ulteriore spinta propulsiva per l’area del Santuario e del Sacro Monte.
Il Sacro Monte di Crea
Collocato su una delle più alte colline del Monferrato, nei pressi di Serralunga di Crea, in provinciadi Alessandria, il Sacro Monte si snoda lungo la salita che porta al Santuario in un bosco di querce e di frassini fra cappelle cappella del Paradiso, posta alla sommità della collina. Inserito dal 2003 nell’elenco dei Sacri Monti di Piemonte e Lombardia come patrimonio dell’umanità, il Sacro Monte di Crea sviluppa la propria storia congiuntamente a quella del convento e della chiesa di Santa Maria, meta di pellegrinaggi devozionali fin dal Medioevo.
Angelo Miglietta é ordinario di Entrepreneurship and Start up per l’Arte all’universita Iulm di Milano, dove è anche pro Rettore all’Innovazione e alla Ricerca. Ha fondato Iulm Lab, la start up innovativa dell’Universitá per l’incubazione delle idee imprenditoriali nei settori dell’Arte, Cultura, Turismo e Industrie creative. Ha acquisito specifica esperienza nel campo del management del patrimonio culturale e dei territori durante il suo mandato di Segretario generale della Fondazione Crt, quando in particolare ha costituito la Fondazione Sviluppo e Crescita Crt e fra l’altro progettando, su richiesta dell’allora Sindaco di Torino, le OGR. É autore di oltre 200 pubblicazioni internazionali, le più recenti sui temi dell’Economia e Management del patrimonio culturale e del crowdfunding e fund raising. E stato membro di prestigiosi consigli di amministrazione dei principali gruppi italiani (Assicurazioni Generali, Imi, San Paolo) e ancor oggi riveste incarichi in partecipate italiane di grandi gruppi internazionali (Eon, Aviva, Bain Capital).