Come riportato da Atradius, lo scorso anno la World Steel Association (WSA) aveva previsto per quest’anno una crescita di 4,5% dell’industria siderurgica mondiale. Ora la stessa WSA ha dovuto rivedere le proprie previsioni ad appena 2,9%, dati gli sviluppi dell’Area Euro e il livello della domanda in mercati di riferimento come quello cinese. Si sta infatti assistendo ad un costante calo della domanda, non solo in Cina ma in molti altri mercati, con conseguente eccesso di capacità e la caduta dei prezzi dal momento che i produttori cercano di disfarsi delle proprie scorte non utilizzate. Ciò è accaduto per esmpio negli USA, dove una competizione estremamente aggressiva ma alimentata da scarsità di progetti ha portato alla caduta dei prezzi di mercato, alimentato dalla situazione aleatoria in cui versa il bilancio statale. In Giappone la contrazione dei settori automobilistico e cantieristica ha messo a dura prova il settore siderurgico. L’Australia, da parte sua, ha una propria serie di problemi, con un calo del contributo del settore estrattivo all’economia nazionale.
Ma ci sono alcuni segnali più positivi che vengono dalla Turchia, dove l’industria dei metalli sta vivendo una fase di slancio, alimentata dal successo di settori correlati che dipendono dalla fornitura di prodotti siderurgici. E se si guarda al futuro, a detta di Atradius si può comunque affermare che i leader produttori del settore, dalla Russia agli USA, siano abbastanza sani dal punto di vista finanziario per poter superare questa fase difficile, sia grazie alla propria forza patrimoniale sia attraverso fusioni e acquisizioni.