Parte entro il mese di dicembre la sperimentazione che porterà entro il 2016 alla nascita in tutta Italia del cittadino digitale. A breve, infatti, partirà in 26 Comuni, tra cui Roma, Milano e Torino, la sperimentazione dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr), che porterà all’unificazione delle varie anagrafi locali, all’avvio del domicilio digitale e della famiglia anagrafica.
I primi due comuni a sperimentare l’anagrafe nazionale della popolazione residente saranno Cesena (FC) e Bagnacavallo (RA). L’operazione proseguirà a gennaio 2016, con il subentro di altri 24 comuni che già partecipano, nel gruppo pilota, alla sperimentazione. “I primi 26 comuni coprono su tutto il territorio nazionale una popolazione di oltre 6,5 milioni di abitanti e rappresentano tutte le diverse tipologie di ente – spiega Agid – Sulla base di questa prima esperienza proseguirà la diffusione sui rimanenti comuni italiani con un programma che si completerà entro la fine del 2016”.
Ma cos’è l’anagrafe nazionale?
Si tratta di un piano d’innovazione che coinvolge la Pubblica Amministrazione italiana. L’obiettivo finale è quello di far confluire in un’unica base dati centralizzata a livello nazionale le oltre 8000 attuali banche dati anagrafiche presenti nei Comuni del territorio italiano con il risultato finale di semplificare e ottimizzare il sistema anagrafico comunale.
La nascita del “cittadino digitale” porterà notevoli vantaggi, in termini di semplificazione, anche ai cittadini. L’Anpr consentirà loro di effettuare cambi di residenza da qualsiasi comune italiano e di richiedere certificati anagrafici anche in comuni diversi da quello di residenza. Inoltre renderà possibile il censimento continuo dei cittadini da parte dell’Istat, eliminando gli onerosi costi dei censimenti periodici. “Consentirà alle PA di acquisire informazioni anagrafiche consultando online la sola banca dati Anpr, evitando così il mantenimento di onerose banche anagrafiche per l’erogazione dei servizi”, conclude Agid.
Anagrafe nazionale: semplificazione e risparmio
La nuova Anagrafe, stando agli obiettivi del governo, permetterà risparmi economici, consentirà una semplificazione e razionalizzazione delle banche dati e garantirà maggiore certezza dei dati anagrafici.
“Una volta che tutti i comuni saranno entrati nel sistema – spiega il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi – le informazioni anagrafiche saranno complete, standardizzate e prive di duplicazioni. Ciò in quanto i dati su questi eventi arriveranno all’Anagrafe tributaria non più dalle singole anagrafi comunali, ma direttamente da quella nazionale”, ha osservato. Il primo esempio è quello delle comunicazioni di nascita, che consentono di acquisire in Anagrafe Tributaria i dati dei neonati certificati dai Comuni.
“Attualmente, grazie a questo dato, attribuiamo il codice fiscale, garantendo la qualità dei dati immessi, e inviamo direttamente a casa la tessera sanitaria, senza che il cittadino si rechi nei nostri uffici. Si tratta già di un ottimo servizio, ma l’auspicio è che, con il nuovo sistema, il flusso delle dichiarazioni di nascita, dalle strutture sanitarie ai Comuni competenti alla registrazione, sia ancora più rapido” ha concluso Orlandi.
Tempi dimezzati anche per il cambio di residenza. Con l’anagrafe nazionale nasce anche il domicilio digitale, cioè l’indirizzo di posta elettronica certificata che il cittadino può di indicare come mezzo di comunicazione prioritario con la pubblica amministrazione.