Raffaele Cantone pronto lasciare l’Anac? Il numero uno dell’autorità Anticorruzione smentisce le dimissioni, ma le possibilità che rinunci al suo incarico prima della scadenza naturale, prevista per l’aprile del 2020, rimangono alte.
L’attuale presidente dell’Anac ha infatti presentato al Csm tre domande per tre posti da procuratore a Perugia, Torre Annunziata e Frosinone. Un segnale inequivocabile delle sue intenzioni per il futuro.
Attraverso una nota, Cantone conferma di aver presentato domanda per il ruolo di procuratore “dopo una lunga valutazione di carattere squisitamente personale”, ma precisa: “Non mi dimetto da presidente dell’Anac”.
“Resta inteso, ovviamente – ribadisce – che non ho alcuna intenzione di dimettermi da presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, come riportato da alcuni organi di stampa, tanto più che l’esito della deliberazione del Csm non è affatto scontato”.
.Sono in molti oggi a vedere dietro la decisione di tornare ad indossare la toga l’insofferenza manifestata dal governo nei suoi confronti, nonostante pochi mesi fa, nel corso della presentazione del suo ultimo libro, Cantone abbia affermato: “I rapporti con il governo sono buoni, sono rapporti istituzionalmente corretti. Siamo stati critici anche con il precedente governo quando era necessario” ha detto. Le frizioni con Salvini sulle possibili modifiche al ddl anticorruzione o le critiche sulla norma che in materia di appalti ha consentito di fare affidamenti diretti fino a 150mila euro – è una norma pericolosa”, ha affermato Cantone qualche giorno fa – non sono passate inosservate.
“Mi sono sentito sopportato e siccome non sono uomo per tutte le stagioni ho meditato a lungo e poi ho capito che era arrivato il momento di tornare a fare il mio mestiere”, si ricava dalla lettura del Corriere della Sera.
“In merito ad alcune ricostruzioni di stampa, alcune delle quali mi attribuiscono concetti fuorvianti e parole che non ho mai pronunciato, tengo a precisare di aver presentato domanda al Csm per incarichi direttivi presso le Procure della repubblica di Perugia, Torre Annunziata e Frosinone la settimana scorsa, dopo una lunga valutazione di carattere squisitamente personale. Sapendo che i tempi del Csm non sarebbero stati brevi, era mia intenzione informare quanto prima gli esponenti dell’esecutivo con cui più intensa è stata la collaborazione istituzionale in questi mesi”, ha però sottolineato Cantone.
Dimissioni o no, il suo addio all’Anac non sarà comunque imminente dato che il Csm non deciderà in un tempo brevissimo. Almeno per quanto riguarda la procura di Perugia, dove Cantone dovrà vedersela con altri 19 candidati per il ruolo di procuratore. Nel capoluogo umbro bisognerà aspettare almeno 2 o 3 mesi per conoscere il responso.
(Ultimo aggiornamento: ore 11.18 del 6 febbraio).