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Amplifon in rosso dopo i conti, per Fincantieri boom di ordini, sale la raccolta di Finecobank

Carlo Musilli - FIRSTonline

Giornata densa di trimestrali a Piazza Affari, a partire dai colossi Poste Italiane e Intesa Sanpaolo che dopo la pubblicazione dei loro conti stanno spingendo al rialzo il Ftse Mib. È invece in forte ribasso Amplifon (-3,4%), mentre Finecobank e Fincantieri viaggiano incerti.

La semestrale di Fincantieri

Nei primi sei mesi del 2024, Fincantieri ha realizzato 3,68 miliardi di ricavi, in crescita dello 0,3% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. L’Ebitda è salito del 16% a 214 milioni, con una accelerazione nei segmenti Sistemi, componenti e infrastrutture (40 milioni, circa 6 volte il risultato di un anno fa) e Offshore (+37%). Il margine Ebitda è al 5,8%, in rialzo dal 5% del primo semestre 2023. La posizione finanziaria netta è pari a 2,424 miliardi di euro, in miglioramento da 2,813 miliardi al 30 giugno 2023 e in aumento da 2,271 miliardi al 31 dicembre 2023.

Il gruppo ha acquisito nuovi ordini per 7,6 miliardi di euro, contro 2,1 miliardi del primo semestre 2023, e superiori al dato dell’intero 2023 (6,6 miliardi) grazie al forte contributo del comparto navi da crociera, con un maxi accordo concluso ad aprile 2024 con Norwegian Cruise Line, e della difesa, con l’assegnazione della quinta e sesta fregata della classe “Constellation” per la Us Navy e l’esercizio dell’opzione per la costruzione del quarto sottomarino di nuova generazione per la Marina Militare italiana, nell’ambito del programma Near Future Submarine.

Il back to bill è pari a 2,1 volte, la pipeline commerciale è in rapida accelerazione, trainata dai settori navi da crociera e difesa. Il backlog ammonta a 27,4 miliardi di euro, in crescita del 19% rispetto a fine 2023, con un carico di lavoro complessivo a livelli record – secondo il gruppo – pari a 41,1 miliardi. Sono 96 le navi in portafoglio da consegnare entro il 2032, quando nei primi sei mesi del 2024 sono state consegnate 7 navi da 5 stabilimenti.

Andando avanti coi dati, nel primo semestre, l’Ebit è positivo per 91 milioni di euro (72 milioni un anno fa). Il margine Ebit (incidenza percentuale sui Ricavi e proventi) è pari al 2,5% (2% al 30 giugno 2023). Il Risultato del periodo adjusted è negativo per 10 milioni al 30 giugno 2024 (positivo per euro 3 milioni nel primo semestre 2023). Il risultato del periodo si attesta su un valore negativo pari a 27 milioni (negativo per euro 22 milioni al 30 giugno 2023). Il risultato del periodo di pertinenza del Gruppo è negativo per euro 24 milioni (negativo per euro 20 milioni nel primo trimestre 2023).

Fincantieri ha confermato la guidance 2024 per quanto riguarda ricavi e margine Ebitda, mentre ha migliorato le previsioni relative al rapporto di indebitamento. In particolare, il rapporto tra Posizione finanziaria netta ed Ebitda è previsto a un valore compreso tra 4,5x e 5,5x (esclusi gli effetti dell’aumento di capitale, valore tra il 3,7x e il 4,7x includendo l’effetto temporaneo dell’aumento di capitale), in miglioramento rispetto alla precedente guidance 2024 tra il 5,5x e il 6,5x. 

A Piazza Affari il titolo Fincantieri cede lo 0,38% a 5,29 euro per azione mentre si attende per oggi un cda straordinario che potrebbe cooptare il ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta alla presidenza della partecipata. Una nomina su cui però avrebbe acceso uno scontro tra il ministero della Difesa e quello dell’Economia e su cui anche il Colle si sarebbe dimostrato “freddo”. 

La semestrale di Finecobank 

Finecobank (+0,56%) ha chiuso il primo semestre del 2024 con ricavi pari a 658,3 milioni, in crescita del 9,6% rispetto all’esercizio 2023, trainati dall’Investing (+11,9%) grazie all’effetto volumi e al crescente contributo di Fineco Asset Management, dal Brokerage (+13,0%) e dal Margine Finanziario (+10,7%).

I costi operativi si sono saliti dell’11% (+6,7% escludendo l’aumento delle spese strettamente collegate alla crescita del business) a 160,3 milioni, menre il Risultato di gestione è pari a 498 milioni al 30 giugno 2024, in crescita del 9,2% anno su annoa. L’utile netto ha superato quota a 320, in crescita del 9,8% escludendo gli oneri sistemici.

I Total Financial Asset al 30 giugno 2024 si attestano a 131,3 miliardi, in rialzo del 13,3% rispetto a giugno 2023. Il saldo della raccolta gestita risulta pari a 61,6 miliardi, in rialzo del 10,5%, il saldo della raccolta amministrata risulta pari a 42,1 miliardi (+33,2%), il saldo della raccolta diretta risulta pari a 27,6 miliardi (-3,3%). Al 30 giugno 2024 Fineco Asset Management gestiva masse per 32,9 miliardi: 21,8 miliardi nella componente retail (+16,9%) e 11,1 miliardi in quella istituzionale (+4,9%). 

La semestrale di Amplifon

Nei sei mesi da gennaio a giugno, Amplifon ha registrato ricavi consolidati pari a 1,177 miliardi (+8% a cambi costanti e +5,7% a cambi correnti rispetto al primo semestre del 2023) e un ebitda ricorrente di 297,2 milioni di euro, (+7,7%). L’incidenza sui ricavi è stata pari al 25,2%, in aumento di 40 punti base. In lieve aumento a 90,3 milioni (da 89,3 milioni) il risultato netto su base ricorrente, mentre il risultato netto as reported è stato di 87,8 milioni di euro, in miglioramento rispetto agli 81,4 milioni riportati nel periodo di riferimento dell’anno precedente. Il free cash flow si è attestato a 46,8 milioni di euro rispetto ai 76,1 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, con una variazione “attribuibile al flusso di cassa operativo in diminuzione e ai maggiori investimenti”.

L’indebitamento finanziario netto è salito a 1,009 miliardi rispetto ai 852,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023, dopo investimenti per Capex e M&A per un totale di circa 210 milioni di euro e pagamento di dividendi per 66 milioni di euro, con leva finanziaria al 30 giugno 2024 a 1,70volte rispetto all’1,50 volte al il 31 dicembre 2023. 

Per il 2024 Amplifon attende ricavi consolidati in crescita “high-single digit” a cambi costanti, sostenuti da incremento delle quote di mercato e da acquisizioni bolt-on, con un contributo di queste ultime alla crescita per almeno il 2%”. Il margine ebitda su base ricorrente e’ stimato pari a circa il 24,3%.

Passando al secondo trimestre, i ricavi consolidati sono stati pari a 604,1 milioni di euro, (+7,1% a cambi costanti e +5,3% a cambi correnti), l’ebitda ricorrente si è attestato a 160,4 milioni, (+5,2%). L’incidenza sui ricavi è rimasta invariata e pari al 26,6%. Il risultato netto su base ricorrente è stato pari a 54,6 milioni, in leggero aumento rispetto ai 54,5 milioni di euro riportati nel secondo trimestre del 2023.

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Categories: Finanza e Mercati