La sanità continua ad essere un tema di primo piano nelle agende dell’Unione Europea e dei Governi dei Paesi Membri. Il persistere della congiuntura economica sfavorevole, l’affacciarsi sul mercato di tecnologie e innovazioni terapeutiche molto costose e il progressivo aumento della longevità della popolazione europea sono tutti elementi che pongono importanti interrogativi sulla tenuta dei modelli di welfare. Come organizzare l’offerta sanitaria per rispondere ai bisogni di salute, ottimizzando le risorse economiche disponibili, per definizione scarse? Come rendere più efficiente la spesa sanitaria e gestire le diverse fonti di finanziamento? Come garantire un invecchiamento in buona salute ai propri cittadini e una distribuzione omogenea dei livelli di salute? Sono queste le domande chiave alle quali oggi i sistemi sanitari sono chiamati a rispondere.
Questi aspetti sono al centro del lavoro di Meridiano Sanità (il think tank di The European House- Ambrosetti) che ha evidenziato le ricadute positive del sistema salute in numerosi e diversi ambiti del Paese: dalla ricerca allo sviluppo del capitale intellettuale e al sistema economico e produttivo, dalla sfera del sociale e del lavoro all’intero sistema di welfare. Superare i confini della sanità, considerando il circolo virtuoso esistente tra salute, innovazione e crescita, richiede pertanto l’adozione di politiche trasversali, in una visione integrata della sanità all’interno del Sistema Paese, in cui la spesa sanitaria deve assumere il valore di un investimento piuttosto che di un costo.
Gli ambiti prioritari in cui investire le risorse economiche destinate alla sanità dovrebbero essere quelli della prevenzione e dell’innovazione, poiché si tratta degli aspetti più rilevanti per affrontare il tema dell’invecchiamento in buona salute e migliorare l’efficacia delle cure, l’efficienza e l’integrazione del sistema. Sono inoltre due aree in cui il nostro sistema sanitario appare penalizzato nel confronto internazionale, come evidenzia il Meridiano Sanità Index.
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Allegati: Lettera novembre – dicembre 2014.pdf