Anche Amazon finisce nel mirino della Commissione Europea per il trattamento fiscale in Lussemburgo, così come successo nelle settimane scorse nei confronti già del Lussemburgo per il trattamento fiscale di Fiat Finance and Trade, dell’Olanda per Starbucks e dell’Irlanda per Apple.
L’ipotesi è trapelata dalle pagine del Financial Times e in giornata è arrivata la conferma dell’Ue tramite le parole del commissario Joaquin Almunia: “E’ giusto che le filiali delle multinazionali paghino la loro parte di tasse e non beneficino – ha detto il commissario Ue alla concorrenza – di un trattamento preferenziale che equivarrebbe a sovvenzioni mascherate”.
Inchiesta aperta dunque, e anche se il caso rispetto agli altri è differente, l’oggetto del contendere è pressoché lo stesso: l’Ue intende scoraggiare le pratiche con cui le multinazionali cercano lidi fiscali favorevoli per eludere il fisco del vecchio continente.
Sebbene il rischio sia quello di ridurre la presenza sui mercati europei, l’Ue ha da tempo fatto capire che non può più tollerare che Olanda, Lussemburgo o Irlanda vengano utilizzati come buco nero dei versamenti alle casse dei paesi membri, dunque tenterà di contrastare il fenomeno non solo instaurando un nuovo regime fiscale, ma andando anche a recuperare quanto perduto negli anni passati.