Immaginate di entrare in un supermercato dove troverete, naturalmente, dei prodotti da acquistare, e probabilmente degli altri acquirenti come voi. Nient’altro, nessuno dall’altra parte della “barricata”, né casse, né cassieri, né altri addetti. Tutta la trafila della spesa con una semplice app. Insomma, giusto il tempo di scegliere i prodotti e di uscire dal negozio. Tra un po’ questo scenario, che raccontato così è quasi inquietante, sarà realtà: è una delle ennesime rivoluzioni della vita quotidiana che si appresta a compiere Amazon.
Non paga di trattare i propri dipendenti in modo spesso discutibile (contro Amazon ci sono migliaia di denunce, in Usa e in Europa, e da quest’anno si è anche formato una sorta di sindacato tramite un sito web che raccoglie le proteste), l’azienda di Jeff Bezos sta direttamente pensando di toglierli di mezzo. Non tanto quelli – numerosissimi – che lavorano nei magazzini di mezzo mondo (Amazon ha oltre 200mila dipendenti in tutto) per smistare la merce che noi con un semplice clic ordiniamo e pretendiamo di ricevere comodamente a casa in 24/48 ore, e dei quali per ora non si può fare a meno, quanto quelli addetti alla vendita diretta.
Quella, in un futuro non lontanissimo, sarà garantita dalla nuova app Amazon Go: a Seattle il primo negozio dotato di questo sistema aprirà al pubblico nei primi mesi del 2017. Come funziona esattamente, lo spiega un video diffuso proprio da Amazon e abbastanza impressionante: si vede un cliente entrare, passare il proprio cellulare su un lettore, prendere qualcosa dal frigorifero e uscire dal negozio. Un’operazione rapida, automatica, senza alcun contatto umano, in uno store da 1.000 metri quadrati che al momento il colosso dell’e-commerce ha testato solo sui suoi dipendenti.
Da quello che ha comunicato l’azienda, per utilizzare il servizio basterà dunque installare l’applicazione Amazon Go, fare login e prendere quello che si vuole. Non è ancora chiaro cosa l’azienda abbia previsto per evitare i taccheggiatori, ma quello che emerge è che Amazon ha pensato ad un sistema di riconoscimento facciale: i negozi targati Amazon saranno infatti dotati di computer vision, sensor fusion e deep learning. Un modo rivoluzionario di fare la spesa sta arrivando: comodissimo per i fan della tecnologia e per chi, tra mille impegni di lavoro e non, vuole perdere il minor tempo possibile per fare la spesa. Probabilmente molto meno invitante, persino pericoloso, per quei milioni di posti di lavoro già difesi con fatica, pagando il peso dello sfruttamento.
Per Jeff Bezos questo conta relativamente; quello che conta è l’innovazione, andando oltre i confini dell’immaginazione. Così recita il sito di Amazon Go: “Quattro anni fa ci siamo chiesti: cosa succederebbe se potessimo creare un’esperienza di acquisto senza cassa? Possiamo spingere i confini dell’apprendimento automatico fino a creare un negozio dove i clienti possono semplicemente prendere quello che vogliono e andare?”. Del resto la digitalizzazione e la robotizzazione del commercio e dei sistemi produttivi stanno sempre più inesorabilmente bruciando il mercato del lavoro.
Un esempio su tutti: quest’anno il colosso cinese Foxconn, che costruisce gli iPhone ma anche prodotti e componenti per brand come Samsung, Dell, Hp e Microsoft, ha annunciato di aver abbattuto la propria forza lavoro umana di una sua superfabbrica di quasi la metà: dei 110mila operai nello stabilimento di Kunshan, nella provincia dello Jiangsu, a Nord di Shanghai, ne sono rimasti appena 50mila. E gli altri 60mila? Sostituiti dai robot, come toccherà ai cassieri dei supermercati di Amazon. I consumatori saranno contenti, i lavoratori molto meno.