Dopo un avvio in deciso calo, le Borse europee rimangono tutte sotto pressione. Il Ftse Mib cede oltre 2 punti percentuali, Londra perde poco più di mezzo punto percentuale, Francoforte lo 0,95% e il Parigi l’1 per cento.
Sui mercati pesa il rinvio della tranche da 12 miliardi di aiuti per Atene in attesa della fiducia di domani al nuovo Governo Papandreou e del sì di Atene al piano di austerità.
Nel suo rapporto mensile la Bundesbank, la banca centrale tedesca, prevede inoltre che quest’anno il Pil tedesco non destagionalizzato crescerà del 3,1%, mentre nel 2012 vedrà un incremento dell’1,8%. La crescita dell’economia tedesca rallenterà nel secondo trimestre, ma la ripresa resta sostenuta.
L’euro è in flessione sul dollaro a quota 1,4214 così come continua il calo del petrolio sempre sui timori legati alla crisi greca: il futures sul Brent lascia sul campo 1,7 dollari a 111,55 mentre il derivato sul greggio Usa perde 1,15 a 91,86 dollari.
Lo spread dei Btp a dieci anni sale su quello tedesco fino a 197 punti percentuali dai 187 di venerdì sera per poi richiudersi a 192. Nei giorni scorsi aveva superato i 200 punti base.
Oltre ai timori per la crisi del debito greco, sull’Italia pesa la presa di posizione di Moody’s che ha posto sotto revisione il rating Aa2 e le dichiarazioni del residente dell’Eurogruppo Junker che vede un possibile contagio all’Italia persino prima della Spagna.
Piazza Affari è tra i listini più pesanti in Europa, trascinata dalla caduta dei titoli finanziari sui timori del rischio contagio della situazione greca cui si aggiunge l’avvertimento di Moody’s. Al calo dell’indice Ftse Mib è però necessario togliere lo 0,56% dovuto allo stacco dei dividendi di alcuni dei principali.
Male le banche, con l’indice di settore che cede il 2,85%: Unicredit cede oltre il 2%, Intesa Sanpaolo scende del 2,25% (lo Stoxx europeo perde il 2%). In calo di circa 5 punti percentuali a 0,5685 anche Mps nel giorno dell’avvio dell’aumento di capitale da 2,1 miliardi di euro. Il prezzo di emissione delle nuove azioni è stato fissato a 0,446 euro e il rapporto prevede 18 azioni nuove ogni 25 detenute. Non fanno bene neanche gli assicurativi con un calo di quasi il 2 per cento. Fondiaria Sai (-5%) risente delle indiscrezioni del Messaggero di sabato per cui il consorzio di garanzia dell’aumento di capitale chiederebbe uno sconto del 50 per cento. Mentre Generali (-1,9% a 14,14 euro per azione) subisce da parte degli analisti di Ubs la riduzione del prezzo obiettivo a 15 euro da 16. Rimane invariato il giudizio neutral.
POPOLARI NEL MIRINO
Torna il rosso anche su Bpm che arretra in mattinata dell’8% dopo la smentita da parte di Bnp Paribas e Bper circa possibili scenari di aggregazione che venerdì hanno favorito il rialzo del titolo insieme alle ricoperture tecniche dopo un calo del 21% in un mese.
Ubi scivola dello 0,50% dopo le polemiche innescate dall’intervento del parlamentare e presidente della commissione di vigilanza sugli enti previdenziali, Giorgio Jannone, fortemente critico sulla gestione del consigliere delegato Victor Massiah e che afferma di rappresentare un sindacato di azionisti Ubi per il 10 per cento del capitale.
Dall’annuncio dell’aumento di capitale il titolo Ubi ha subito pesanti perdite ma il presidente del consiglio di Sorveglianza di Ubi Corrado Faissola rassicura “L’aumento di capitale andrà comunque a buon fine perché abbiamo un consorzio di garanzia di banche di altissimo livello”.
Banco Popolare cede circa il 2,6 per cento.
LE BUONE NOTIZIE NON BASTANO A LOTTOMATICA
Buone notizie per Lottomatica che estende il contratto con l’americana Georgia Lottery Corporation di altri 5 anni per 200 milioni di dollari di ricavi. Il titolo però frena solo parzialmente la caduta e in mattinata torna a perdere il 2 % , in linea con il Ftse Mib.
LE CONFERME DEGLI ANALISTI SU AUTOGRILL ED ENEL
Autogrill si muove in controtendenza in territorio positivo grazie alla conferma del giudizio Buy da parte di Citigroup, nonostante la limatura del prezzo obiettivo da 12,5 euro a 12: “La società è sottovalutata e non sconta il miglioramento della divisione TravelRetail & Duty Free”. Nonostante la conferma del buy con prezzo obiettivo a 5,25 da parte di Merril Lynch, Enel perde circa un punto percentuale ma pesa anche lo stacco di dividendo di 18 centesimi.
MEDIASET, VOCI DI VENDITA DEL 33,3% DI ENDEMO
Secondo ipotesi di stampa Mediaset potrebbe decidere di vendere il 33,3% a di Endemol. Il titolo cede lo 0,71%, meno dell’indice Fste Mib.