Danni per miliardi e allerta rossa continuano a flagellare l’Emilia Romagna duramente colpita dall’alluvione. Mentre scatta la solidarietà e cresce il numero delle raccolte fondi a sostegno della popolazione, l’emergenza non si ferma: ci sono ancora vaste aree sott’acqua, le frane stanno mettendo in ginocchio l’Appennino e anche per domani è confermata l’allerta rossa meteo. Il maltempo si sta estendendo anche al Piemonte dove domani, domenica 21 maggio, è allerta arancione.
Sono 14 le vittime accertate, oltre 15.000 gli sfollati. Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24 e sono 8.000 i cittadini che hanno già trovato accoglienza in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni in palestre, palazzetti dello sport e scuole.
La premier Giorgia Meloni rientrerà in anticipo sul previsto dal G7 in Giappone ed è attesa già domenica pomeriggio, nel pomeriggio, in Emilia-Romagna per un sopralluogo nelle aree colpite dall’alluvione. La premier lascerà il Giappone in serata, in anticipo rispetto ai lavori del G7 che continueranno anche domenica, per atterrare domani nel primo pomeriggio in Italia. Il programma è ancora in via di definizione, legato anche alle condizioni meteo.
Si estende l’allerta meteo in Piemonte e alta Toscana
Si estende l’allerta arancione in Piemonte. L’ultimo bollettino di Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) include tutte le vallate nelle province di Cuneo e Torino e la pianura cuneese-torinese. In giallo le altre aree, escluse dall’allerta solo la parte più a nord del Piemonte, nel bacino del fiume Toce, e a sud la Valle Scrivia, nell’Alessandrino.
Le piogge delle ultime 24 ore “continuano ad aggravare la saturazione del suolo” nell’Alto Mugello: per questo la Protezione civile della Città metropolitana di Firenze rinnova l’invito a “evitare spostamenti e non raggiungere le zone appenniniche”. Tutta la popolazione coinvolta, aggiunge la Protezione civile, “sia pur in presenza di molti disagi, sta collaborando con le autorità, dimostrando grande senso di responsabilità”. Le persone nelle frazioni isolate, dunque raggiungibili soltanto con mezzi d’emergenza, sono circa 500.