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Alle prese con nuove e più costose regole, le banche europee riducono gli impiegati

Dalla Svizzera alla Gran Bretagna, i maggiori istituti di credito annunciano riduzioni del personale e chiusure di filiali all’estero.

Alle prese con nuove e più costose regole, le banche europee riducono gli impiegati

Minori introiti nei business principali e nuove regole in arrivo colpiscono i profitti, così le banche europee tagliano posti di lavoro per risparmiare sui costi e garantire ritorni soddisfacenti ai propri azionisti.

Ubs ha annunciato martedì che ridurrà di una quota non non meglio precisata il numero dei suoi impiegati, nell’ambito di un piano di risparmio sulle spese che toccherà i 2 milioni di franchi svizzeri. All’origine della decisione, il quasi dimezzamento dell’utile netto (1,02 milioni di franchi svizzeri) registrato dalla banca nel secondo quadrimestre, parzialmente imputabile al brusco calo delle entrate da reddito fisso.

Probabile che anche la rivale Credit Suisse stia per adottare una misura analoga. Non appena rese note nel rapporto quadrimestrale le stime al ribasso sul reddito fisso, la banca potrebbe dichiarare 1.600 esuberi.

Lo stesso vale per le banche inglesi, comprese Lloyds Banking Group, Royal Bank of Scotland Group e Barclays, tutte impegnate nella riduzione del personale. Un’epidemia che non sta risparmiando anche le sedi decentrate: Barclays, Lloyds, oltre che HSBC, hanno tutte annunciato piani di chiusura delle loro filiali all’estero.

Del resto è la Gran Bretagna a essere in affanno: martedì è stato reso noto rallentamento della crescita dello 0,2% nel secondo trimestre dell’anno.

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