Alitalia faticosamente garantirà anche quest’anno oltre 3 miliardi di ricavi ai suoi azionisti. E’ una buona notizia proprio mentre si cerca di stringere i tempi per la cessione che dovrà concludersi, dopo tanti rinvii, entro il 21 novembre. E dal Tesoro filtrano indiscrezioni, riportate da La Repubblica, secondo le quali il rilancio di Alitalia partirà da 850 milioni e non da un miliardo come si era preventivamente ipotizzato. Il Ministero dell’Economia vorrebbe infatti abbassare l’apporto di capitale da 1 miliardo previsto inizialmente a 850 milioni. Di questa cifra, il Tesoro consegnerebbe alla compagnia 150 milioni di interessi sul prestito, mentre Atlantia e Ferrovie verserebbero 300 milioni ciascuno, che diventerebbero 275 nel caso venisse scelta la compagnia di bandiera tedesca.
Il rischio di fallimento, inutile nasconderlo, è sempre in agguato e senza la definizione del nuovo assetto proprietario il futuro rimane fosco, ma dall’audizione in Parlamento dei tre commissari incaricati della gestione straordinaria emerge almeno la tenuta dei conti. Per il 24esimo mese consecutivo, anche a ottobre sono cresciuti i ricavi e aumentati i passeggeri dei voli intercontinentali. I dati preconsuntivi sul decimo mese dell’anno hanno mostrato un incremento dei ricavi sul segmento intercontinentale pari al 7,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre i passeggeri delle rotte a più lungo raggio sono aumentati del 7,8% nella variazione tendenziale.
Alitalia ha trasportato a ottobre in tutti i suoi comparti 1.827.567 passeggeri, con un tasso di riempimento degli aerei pari all’80,4%, anch’esso in aumento di 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Al 31 ottobre 2019, la liquidità della compagnia aerea era pari a 315 milioni di euro rispetto ai 310 milioni di euro registrati a fine settembre.
Riportando i dati in ordine, al primo semestre del 2019 i ricavi totali registrati da Alitalia sono stati pari a 1,443 miliardi, in crescita del 3% sullo stesso periodo dell’anno precedente e del 7,7% rispetto ai primi sei mesi del 2017. A dare questo annuncio è stato Stefano Paleari, commissario straordinario della compagnia aerea nel corso di un’audizione sul Dl fisco davanti alle commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera dei deputati.
“All’inizio dell’amministrazione straordinaria – ha proseguito Paleari – avevamo 83 milioni in cassa e con biglietti venduti per 531 milioni. Questo era il punto di partenza. Questa è un’azienda che fatturerà anche quest’anno più di tre miliardi. Si tratta di un’azienda che sta sul mercato, però nei limiti dell’amministrazione straordinaria “.
Di fronte alle commissioni congiunte Trasporti e Attività produttive c’erano anche gli altri due commissari straordinari di Alitalia, Daniele Discepolo ed Enrico Laghi. Quest’ultimo, nominato insieme a Paleari e Discepolo, per guidare la campagna di salvataggio di Alitalia per evitare il fallimento, ha ricordato che “l’obiettivo del closing della cessione resta fissato idealmente al primo trimestre del 2020“. Il nuovo apporto di fondi pubblici per 400 milioni, previsto dal Dl fisco, secondo Laghi consente di fare arrivare senza scossoni la compagnia a quella data.
Il problema però rimangono i tempi e i continui rinvii per la scelta del partner industriale.”Ci sono fatti gestionali importanti che vanno risolti e che coinvolgono le attività future, prossime, della compagnia come i programmi di volo per il prossimo anno da comunicare alla Iata entro novembre. Il termine del 21 novembre per la presentazione dell’offerta vincolante diventa essenziale“, ha avvisato Daniele Discepolo.