Rinviato di una settimana il Cda di Alitalia. I vertici della compagnia di bandiera hanno deciso di far slittare la riunione del board prevista per oggi: serve più tempo per gli approfondimenti tecnici sul finanziamento da parte dei soci necessario per far quadrare i conti. In particolare, per scongiurare il rischio di una crisi di liquidità, i consiglieri studiano la possibilità di un prestito da 200 milioni di euro. L’obiettivo è evitare di ricorrere alla ricapitalizzazione, una strada malvista da molti azionisti, poco inclini a mettere mano al portafogli.
La riunione del Cda dello scorso 28 gennaio è stata particolarmente turbolenta soprattutto a causa dei malumori espressi da una serie di piccoli soci, che in tutto raccoglie circa il 20% del capitale. Il vicepresidente di Alitalia Salvatore Mancuso, alla guida del fondo lussemburghese Equinox (che ha in portafoglio il 3,85% della compagnia) avrebbe chiesto una redistribuzione delle deleghe tra il presidente Roberto Colaninno e il vicepresidente Elio Catania, ex numero uno delle Ferrovie dello Stato. Alla mozione di Mancuso hanno aderito Gaetano Carbonelli D’Angelo, Achille D’Avanzo, Ernesto Monti e Paolo Ligresti.
Intanto, Silvio Berlusconi continua a difendere l’operazione Alitalia del 2008. Nel corso della trasmissione televisiva “L’aria che tira” su La7, il Cavaliere ha risposto al tweet di un ascoltatore che gli chiedeva se avesse ancora il coraggio di difendere la Cai: “Assolutamente sì. E mi opporrò in tutti i modi affinchè l’Italia non perda la sua compagnia di bandiera”. Berlusconi ammette che “ci sono delle difficoltà, ma spero possano essere superate. Certo che mi rendo conto che alcune gliele ho create io, visto che l’alta velocità ferroviaria è merito mio. Ma se l’avessero comprata i francesi, i turisti del mondo sarebbero portati in Francia, non da noi. Cedere Alitalia a AirFrance sarebbe la più grossa delle stupidaggini”.
Sul fronte giudiziario, invece, si complica la situazione per Alitalia. Dopo l’incidente di sabato scorso (quando un aereo Alitalia Atr 72 proveniente da Pisa e in atterraggio all’aeroporto di Roma Fiumicino è finito fuori pista causando il ferimento di diverse persone) sono state aperte tre inchieste. L’ipotesi di reato formulata dal procuratore di Civitavecchia Gianfranco Amendola e dal pm Paolo Calabria è di lesioni colpose. Anche l’Agenzia nazionale della sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un’indagine sull’incidente, a cui sono stati ammessi anche un investigatore francese e uno romeno. La Francia è il Paese costruttore dell’Atr 72 uscito di pista, mentre la Romania è il Paese della Carpatair, compagna operatrice del volo. Infine, l’Alitalia ha avviato un’inchiesta interna.