Condividi

Alitalia, offerta Fs per l’acquisto di rami d’azienda ma Lufthansa si sfila

Su pressione del Governo, le Ferrovie dello Stato hanno formalizzato la loro offerta per rilevare rami d’azienda di Alitalia alla vigila della scadenza della vendita della compagnia aerea – Si sfila invece Lufthansa che non vuol deal insieme al Governo italiano – No anche di Cdp, Eni e Leonardo – Si parla di 2 mila esuberi

Alitalia, offerta Fs per l’acquisto di rami d’azienda ma Lufthansa si sfila

Alla vigilia della scadenza per la vendita di Alitalia, le Ferrovie dello Stato –  dopo il pressing del ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio – hanno formalizzato la loro proposta per l’acquisto di rami d’azienda di Alitalia Società Aerea e Alitalia Cityliner. Oggi se ne dovrebbero conoscere i dettagli, ma sembra che Fs abbia avanzato un’offerta a prezzi di saldo e condizioni l’intera operazione sia al via libera della Ue che all’individuazione di un partner internazionale che per ora non c’è

Non è passo indolore quello deliberato dalle Fs, non solo per lo stato comatoso in cui Alitalia si trova e la sua endemica possibilità di raggiungere il pareggio di bilancio se non verrà profondamente ristrutturata in modo da abbattere i costi fissi (in particolare le spese per il personale: si parla di 2 mila esuberi) ma soprattutto perché non è semplice trovare un partner internazionale che allarghi il raggio d’azione della compagnia italiana.

Ieri pero, appena prima dell’offerta delle Ferrovie, si sono sfilati i tedeschi di Lufthansa che hanno detto chiaramente di non voler entrare in un deal dominato direttamente o indirettamente dal Governo italiano attraverso la presenza di società pubbliche come Fs.

Resta da vedere se si faranno avanti altri partner internazionali come Delta o EasyJet ma la strada resta in salita, mentre si registra un fuggi fuggi tra le società pubbliche a cui il Governo si era appellato. Una dopo l’altra, salvo colpi di scena dell’ultima ora, si sono sfilate da Alitalia sia la Cassa depositi e prestiti (Cdp) dopo il secco niet del presidente dell’Acri (l’associazione delle Fondazioni bancarie che detengono il 20% dell Cassa), Giuseppe Guzzetti, ad investire risorse finanziarie nella compagnia aerea, sia Leonardo ed Eni.

E’ probabile però che nei prossimi giorni il Governo torni alla carica e  cerchi di stringere per evitare il fallimento di Alitalia, soprattutto a pochi mesi dalle elezioni europee

Commenta