Da una parte Parigi. Dall’altra una rotta verso oriente, per salvare il tricolore. Grande caos nei cieli Alitalia, alla vigilia del Consiglio di amministrazione in cui si dovrebbe decidere il possibile ingresso di un nuovo socio. Gli occhi sono tutti puntati su Air France, ma Salvatore Mancuso, vicepresidente della compagnia italiana, esprime una preferenza per una soluzione medio orientale, che permetterebbe di tenere l’azienda in mani italiane: quella di Etihad.
Con Air France non ci sarebbe futuro per l’Alitalia – ha detto Mancuso – Il partner ideale è Etihad, che “assumerebbe una partecipazione di minoranza, consentendo alla compagnia di mantenere un controllo stabile in mani italiane”.
“Ridurre l`aeroporto di Fiumicino a terzo hub con un ruolo poco più che regionale causando la perdita di migliaia di posti lavoro, cancellare il nome dell`Italia dalle grandi rotte, impedire lo sviluppo di Alitalia in Africa, un paese che si prepara a diventare un grande mercato. Tutto ciò è inaccettabile”, ha dichiarato Mancuso in una intervista a Il Messaggero, riferendosi ai francesi.
Scartata l’ipotesi transalpina, il vicepresidente di Alitalia punta ad est: “Aeroflot è senza dubbio una buona opportunità. Ma penso che Etihad darebbe ad Alitalia qualche chance in più. Anzitutto favorirebbe una mutua alimentazione dei rispettivi hub attraverso la canalizzazione su Roma dei flussi provenienti dal Sud Est asiatico. E` ovvio che in questo scenario, Etihad avrebbe interesse, al contrario di Air France, allo sviluppo dell`aeroporto di Roma considerandolo l`hub di riferimento nel continente europeo”.