Per salvare Alitalia è meglio un accordo con gli americani di Delta o con i tedeschi di Lufthansa? È questa l’alternativa davanti alla quale si trovano le Ferrovie dello Stato e Atlantia, i due partner della newco che dovrebbe tentare il salvataggio in extremis della compagnia aerea prima che i commissari di Alitalia siano costretti ad andare al tribunale fallimentare. Ma è un’alternativa che, come rivelava ieri il Corriere della Sera, non esclude colpi di scena, come la possibile rinuncia a ogni trattativa degli americani di Delta, che non hanno gradito il gioco al rialzo indotto dall’entrata in scena di Lufthansa.
Per ora l’unica cosa certa è che Alitalia continua a perdere e che i contribuenti devono continuamente aprire il portafoglio per finanziare il lusso di un Paese che si permette di avere una compagnia aerea malgrado non abbia quasi mai avuto i conti in ordine e malgrado la liberalizzazione dei cieli offra sul mercato molte altre alternative a chi deve volare.
Il Sole 24 Ore ha provato a fare un po’ di calcoli e sono calcoli che fanno rabbrividire perchè, in due anni e mezzo di gestione commissariale, Alitalia ha perso 900 mila euro al giorno bruciando in 30 mesi la bellezza di 837 milioni di euro che portano a 9,2 miliardi il costo che l’Alitalia ha inflitto allo Stato in 45 anni. Ma c’è di più: senza un nuovo intervento pubblico, a dicembre la cassa di Alitalia è esaurita.
Ecco perchè, se non si vuole andare incontro al fallimento, bisogna fare presto e, ammesso e non concesso che il negoziato con Delta e/o con Lufthansa vada avanti, bisogna decidere quale strada imboccare.
Ma vediamo nel dettaglio che cosa offrono, salvo ulteriori ripensamenti, i possibili partner della compagnia aerea italiana.
DELTA
La compagnia americana, se non si sfilerà, sarebbe pronta ad entrare nel capitale della newco investendo subito 100 milioni di euro e arrivando in un secondo tempo a 120 milioni. Gli esuberi del piano che Delta ha in mente ammontano a circa 2.500 unità, quasi la metà di quelli ipotizzati dai tedeschi.
LUFTHANSA
I tedeschi non hanno ancora deciso se limitarsi a un’intesa commerciale con Alitalia o entrare nel capitale. Lo decideranno nel cda di giovedì prossimo. In ogni caso, nella migliore delle ipotesi, sarebbero disponibili a investire in tutto 150 milioni ma in due tranches, di cui 100 subito (come Delta) e 50 in una seconda fase. Gli esuberi del piano che hanno in mente i tedeschi sono però maggiori e potrebbero arrivare a 5 mila unità.
Non è una scelta facile ma il tempo stringe perché il 21 novembre scade il termine per la presentazione dell’offerta di acquisto vincolante per Alitalia e il rischio di fallimento è dietro l’angolo. Ma, allo stato delle cose, il meno che si possa dire è che la situazione resta confusa.