La società di consulenza McKinsey dovrà risarcire alla vecchia Alitalia, la società in amministrazione straordinaria, circa 11,8 milioni di euro per inadempienza contrattuale parziale. Lo prevede una sentenza emessa a maggioranza dal collegio arbitrale di Milano, di cui riferisce la relazione semestrale al 30 giugno 2015 redatta dei commissari straordinari della ex compagnia aerea, Ambrosini, Brancadoro e Fiori. Ne dà notizia l’agenzia Radiocor.
L’importo del risarcimento è pari a tutti i compensi ricevuti dalla società di consulenza dal febbraio al dicembre 2006: precisamente 9,846 milioni, meno il 20% di Iva, oltre interessi e spese legali.
Lo scorso settembre la sesta sezione penale del Tribunale di Roma ha emesso quattro condanne per il crac di Alitalia – citando come esempio di cattiva gestione anche una consulenza da 50 milioni di euro a McKinsey – a carico degli ex vertici Giancarlo Cimoli (presidente e a.d. dal 2004 al 2007), Francesco Mengozzi, Gabriele Spazzadeschi e Pierluigi Ceschia, condannandoli ad alcuni anni di reclusione e al risarcimento di 350 milioni in favore delle parti civili.
Tra queste si è costituita anche Alitalia in amministrazione straordinaria, che parallelamente ha intentato un’ulteriore azione civile di responsabilità nei confronti di Cimoli e di Bruno Steve (ex membro del comitato esecutivo della compagnia): il 30 luglio 2015, come emerge dalla relazione semestrale, il Tribunale di Roma ha condannato i due al pagamento in solido a favore dei Commissari Straordinari di quasi 704 mila euro per la “illegittimità dell’emolumento variabile corrisposto” a Cimoli.
Il documento riferisce infine che, sulla base di una relazione contabile di Ernst & Young e all’esito dei crediti recuperati finora, i Commissari Straordinari hanno “intenzione di procedere prudenzialmente alla svalutazione di un ammontare di crediti pari a 77,24 milioni su un totale di 86,20 milioni”.