Il 2012 sarà un annus horribilis per il trasporto aereo e per Alitalia. Lo ribadiscono in commissione Trasporti a Montecitorio il presidente della compagnia, Roberto Colaninno, e l’amministratore delegato Andrea Ragnetti. Al termine dell’audizione, di fronte alla insistenza dei cronisti sui particolari dell’incontro, Colaninno liquida però l’appuntamento con i deputati in poche parole: “Abbiamo illustrato la situazione di Alitalia com’è oggi, cioè buona”.
Che il panorama sia tutt’altro che roseo è cosa nota, e in commissione Ragnetti ha ricordato quanto la situazione per il trasposto aereo sia pesante, “per ragioni non imputabili alle compagnie aeree”. L’Alitalia in particolare deve fare i conti con extracosti (la spesa per il petrolio in 3 anni è passata da 600 milioni a 1 miliardo e 100 milioni), con un cambio euro-dollaro che incide sull’acquisto del carburante, con la crisi mondiale che incide sui viaggi.
Alitalia esce tuttavia da un triennio in cui – ha ripercorso Ragnetti – si è proceduto al risanamento, al rinnovamento della flotta (“una tra le piu’ giovani del mondo”, è stato fatto notare), al miglioramento della performance operativa. E in prospettiva si punta ad aumentare i ricavi, a incrementare gli investimenti nella comunicazione in pubblicità, a rivitalizzare il marchio, a sviluppare “l’ossessione per la soddisfazione del cliente nelle sue esperienze di viaggio” e soprattutto a “rivoluzionare il modo di fare il prezzo nel trasporto aereo”.
Quanto poi alle possibili alleanze e trattative, a proposito di un eventuale accordo commerciale tra Etihad e Air France-Klm, che potrebbe vedere coinvolta la stessa Alitalia, Colaninno è stato chiaro: “Per noi non c’e’ nulla”.