Il consiglio d’amministrazione di Atlantia ha dato mandato al suo Ad Giovanni Castellucci di approfondire la possibilità di entrare nell’operazione di rilancio di Alitalia. La holding della famiglia Benetton motiva la sua scelta sostenendo che la controllata Aeroporti di Roma ha manifestato interesse al fatto che Alitalia torni ad essere una compagnia aerea competitiva e generatrice di traffico che avrebbe effetti positivi anche sullo scalo della Capitale.
Tuttavia il board di Alitalia ha chiesto a Castellucci di approfondire la sostenibilità del nuovo piano industriale di Alitalia, la composizione dell’azionariato – che comprenderà le Ferrovie dello Stato (35%), il Tesoro (15%) e Delta (15%) – e la qualità del management che deve tentare l’ardua impresa del rilancio della compagnia aerea.
Tutte operazioni che dovranno avvenire in tempi brevi perchè lunedì scadono i termini per la presentazione del programma di rilancio.
Probabilmente Atlantia ha rotto gli indugi su Alitalia nella speranza di addolcire il Governo sulle concessioni autostradali che i Cinque Stelle vorrebbero revocare alla famiglia Benetton dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova. Sia il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che il vicepremier Luigi Di Maio hanno però ribadito ieri che le due questioni – Alitalia e Autostrade – sono nettamente distinte e che il via libera ad Atlantia su Alitalia non comporta ripensamenti sulle concessioni.
Ma il diavolo si nasconde sempre nei dettagli e gesuiticamente Toninelli si è lasciato aperta l’opzione contraria, sostenendo che la revoca delle concessioni autostradali non dovrà avere oneri per lo Stato, come invece sarebbe per effetto delle penali che dovrebbe pagare nel caso di una penalizzazione dei Benetton prima di una pronuncia della magistratura.
In sostanza i Cinque Stelle si preparano all’ennesima inversione a U e ancora una volta, di fronte all’impossibilità di sostenere le loro proposte farlocche, diranno che sono costretti ad agire così per colpa di leggi e governi del passato. Aspettare per credere.