Alitalia è a un bivio: maxi aumento di capitale o commissariamento. Se non troverà immediatamente delle risorse, la compagnia aerea rischia di fallire entro due settimane, dopo aver accumulato perdite per più di 1,1 miliardi e debiti per circa un miliardo da quando nel 2009 è stata rilevata da un gruppo d’imprenditori italiani e al 25% da Air France-Klm. Eni, inoltre, ha annunciato di non essere disposta a fornire altro carburante a credito dopo questo fine settimana.
Domani si terrà il Cda dell’azienda (inizialmente previsto per oggi), mentre il 14 ottobre l’assemblea dei soci dovrà approvare l’aumento “da almeno 100 milioni” deliberato il mese scorso con il voto contrario dei soci francesi. La cifra necessaria è però certamente superiore e le ipotesi d’intervento sono diverse.
Secondo il segretario generale della Uilt, Claudio Tarlazzi – che ieri insieme agli altri rappresentanti sindacali ha incontrato i vertici della società – l’amministratore delegato Gabriele del Torchio ha confermato l’intenzione di procedere a una ricapitalizzazione da 300 milioni. Nell’azionariato di Alitalia entrerebbe almeno una società pubblica, che diventerebbe socio di riferimento acquistando per 100-150 milioni una quota compresa fra il 30 e il 50% del capitale.
E’ probabile che – una volta superati gli ostacoli legati allo statuto – l’onere maggiore sia riservato a Fintecna, controllata dalla Cassa depositi e prestiti. Un contributo dovrebbe arrivare però anche dalle Ferrovie dello Stato: “Siamo un’impresa italiana e diamo contributi a tutti in base ai limiti delle nostre possibilità, che sono tanti”, ha detto ieri Mauro Moretti, ad di Fs. Nelle ultime ore, inoltre, il Governo avrebbe contattato anche Poste Italiane, e sembra che l’ad Massimo Sarmi abbia dato il via libera di massima all’operazione.
Quanto alla parte rimanente dell’aumento di capitale, sarebbe divisa fra Air France-Klm (fino a 75 milioni, per non diluire la quota attuale) e i soci italiani (Benetton, Colaninno e Intesa). Per coprire l’eventuale inoptato, Unicredit e Intesa Sanpaolo sarebbero pronte a costituire un consorzio di garanzia.
Solo se lo Stato avrà un ruolo nel piano di salvataggio, inoltre, le banche saranno disposte a concedere prestiti per altri 200 milioni, che sommati all’aumento di capitale porterebbero l’intervento alla cifra complessiva di 500 milioni.
Resta sul tavolo, infine, l’amministrazione straordinaria in applicazione della legge Marzano. Il commissario avrebbe il compito di trovare un compratore, che a quel punto sarebbe con ogni probabilità Air France-Klm.
Intanto, questa mattina si è svolto un incontro tra i vertici dell’Enac e quelli di Alitalia. L’Ente nazionale dell’aviazione civile deve verificare se esistano le condizioni di continuità aziendale, ovvero se la società abbia i requisiti per la prosecuzione della licenza e possa assicurare la copertura delle spese.