Alitalia al bivio: o passa nelle mani di Air France, o ritorna sotto l’ala protettiva del Tesoro. Stando a quanto si legge oggi su “La Repubblica”, i conti della compagnia di bandiera, nonostante il lavoro della cordata Cai, ancora non tornano. La società perde 630 mila euro al giorno, i 735 milioni di rosso accumulati nei quattro anni di gestione privata hanno bruciato quasi tutto il capitale e la liquidità in cassa si è assottigliata a 300 milioni.
Il quotidiano riferisce anche di soci “divisi tra loro e a corto di quattrini”, che si preparano a giocare il jolly della finanza creativa (lo spin off con maxi rivalutazione delle Mille Miglia) per evitare di dover mettere mano al portafogli e ricapitalizzare l’azienda.
Il prossimo 12 gennaio scadrà il vincolo del lock-up e gli azionisti potranno vendere le loro partecipazioni. Nell’arco di pochissimi mesi si deciderà perciò di nuovo il futuro della compagnia di bandiera, sospesa tra la tentazione di una rinazionalizzazione strisciante e una cessione a prezzi d’affezione ad Air France.
