Fra top manager, ex consiglieri, commissari e consulenti, sono 21 gli indagati eccellenti che rischiano il rinvio a giudizio per la passata gestione di Alitalia. Le ipotesi di reato – formulate a vario titolo – sono bancarotta fraudolenta aggravata, falso in atto pubblico e ostacolo alle funzioni di vigilanza.
La Procura di Civitavecchia ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, fra gli altri, all’attuale amministratore delegato di Unicredit, Jean Pierre Mustier, alla vicepresidente di Confindustria, Antonella Mansi, e all’ex commissario di Alitalia e ora liquidatore di Air Italy, Enrico Laghi.
Tra gli indagati figurano poi altre figure già note, come gli ex vertici di Alitalia Luca Cordero di Montezemolo, Mark Ball Cramer e James Hogan.
La lista comprende poi i seguenti nomi: Silvano Cassano, Duncan Naysmith, Carlo Rosati, Claudio De Cicco, Matteo Mancinelli, Paolo Merighi, Corrado Gatti, Alessandro Cortesi, Roberto Colaninno, Denis James Rigney, Giovanni Bisignani, Andrea Paolo Colombo, Domenico Falcone, John Charles Shepley e Giancarlo Schisano.
Secondo gli investigatori, alcuni indagati avrebbero fornito “indicazioni di dati di segno positivo difformi dal vero”, consentendo “il progressivo aumento dell’esposizione debitoria e cagionando o comunque concorrendo a cagionare il dissesto della società”.
In particolare, le indagini si sono concentrate sulle plusvalenze del 2016, calcolate in 39 milioni di euro, servite a “migliorare artatamente i dati sulle condizioni economiche di Alitalia Sai, allo scopo di compensare risultati negativi”, si legge negli atti.