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Alitalia: 2000 esuberi e tagli agli stipendi fino al 32%

Un’altra giornata incandescente quella di oggi per Alitalia, con i sindacati sul piede di guerra in seguito all’incontro coi vertici aziendali nell’ambito del quale sono arrivate notizie tutt’altro che positive per i dipendenti della compagnia aerea.

Il piano industriale con il quale i vertici tentano di salvare in extremis la società, ottenendo il via libera di Unicredit e Intesa Sanpaolo, mette sul piatto più di 2mila esuberi e pesanti tagli agli stipendi che hanno spinto le associazioni di categoria a proclamare l’ennesimo sciopero, stavolta per il 5 aprile.

Scendendo nel dettaglio del piano presentato dall’amministratore delegato Cramer Ball, per i dipendenti di Alitalia si prospettano tempi difficili. Il progetto prevede 2.037 esuberi per il personale di terra, riguardanti sia i lavoratori a tempo determinato che quelli a tempo indeterminato (1.338 a tempo indeterminato, 558 a tempo determinato e 141 nell’estero).

Ma potrebbe non essere tutto. Per quanto riguarda il personale navigante i sindacati non forniscono dati ma fanno presente che ad agosto scade la solidarietà per 400 dipendenti.

La stessa compagnia, attraverso una nota, parla di “misure importanti relative al costo del lavoro, quali una riduzione del personale e l’accordo su un nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, necessarie per rendere la struttura dei costi di Alitalia piu’ competitiva. Il piano prevede una riduzione dell’organico che riguarderà fino a 2.000 posti di lavoro, relativi a contratti a tempo indeterminato e determinato, ovvero una riduzione del 51% del personale degli uffici e del 20% per il personale operativo (non di volo). La compagnia aerea impiega attualmente 12.500 persone in Italia e all’estero”.

Le brutte notizie non finiscono qui. Alitalia avrebbe intenzione di applicare pensati tagli ai salari sia dei piloti e degli assistenti di volo. Parlando dei primi, lo stipendio dovrebbe essere ridotto del 28% per gli addetti al medio raggio e del 22% per chi vola sul lungo raggio. Va ancora peggio agli assistenti di volo che potrebbero andare incontro ad una decurtazione del 32%.

Numeri attesi da tempo, che però hanno mandato su tutte le furie i sindacati che, senza nemmeno attendere il nuovo incontro previsto per lunedì alla presenza dei ministri Carlo Calenda e Graziano Delrio, hanno già proclamato uno sciopero di 24 ore per il prossimo 5 aprile:

«Su questi numeri non si tratta, non si può trattare», ha detto il segretario nazionale della Filt Cgil, Nino Cortorillo, al termine dell’incontro. «Oggi non ci è stato presentato un vero Piano industriale, che può prevedere taglio dei costi ma una prospettiva di rilancio: questo invece prevede solo un taglio dei costi».

 

 

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