La Sesta sezione collegiale del Tribunale penale di Roma ha accolto 1720 costituzioni di parti civili nel processo relativo ad uno dei tentavi di scalata all’Alitalia, quello della cosiddetta cordata Baldassarre, procedimento che vede imputati, oltre allo stesso Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale, anche l’ex presidente degli industriali del Lazio Giancarlo Elia Valori e i due manager della società Claudio Prati e Danilo Dini.
L’accusa è quella di aggiotaggio. La cordata aveva presentato un’offerta d’acquisto, concorrente a quelle di Airone e di AirFrance (secondo l’accusa fu proprio quest’offerta a far saltare le trattative) fornendo a garanzia dei documenti falsi e finendo, così, per produrre un ribasso fraudolento delle azioni sul pubblico mercato.
Oltre a Consob, Codacons e Federconsumatori Campani, tra le 1720 parti civili costituite spicca un gran numero di piccoli azionisti Alitalia e di dipendenti della compagnia, i cui bonus, tra il 1998 e il 1999, furono corrisposti in azioni. Azioni che, nel 2007, a causa anche dell’operazione della finta cordata, si erano svalutate, riducendo pesantemente il potere d’acquisto di coloro che le possedevano. Ora chiedono i danni morali e patrimoniali.
È la prima volta che, in un processo per aggiotaggio di tale portata, vengono ammessi i risparmiatori. Già nell’ambito dei processi Cirio e Parmalat gli azionisti avevano potuto chiedere i danni: in quel caso, però, l’accusa era quella di bancarotta.