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Alibaba, Hong Kong o Wall Street: dove conviene investire?

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9988. Questo è il codice utilizzato da Alibaba per quotarsi a Hong Kong. In cinese il numero simboleggia “eterna prosperità” e dato l’andamento mostrato dal titolo nelle prime due sedute sul listino asiatico sembra che la scelta abbia portato fortuna: +6,59% al debutto il 26 novembre, +2,99% il giorno successivo. In due sole sedute il prezzo delle azioni è salito da 176 (prezzo di collocamento) a 193,2 dollari avvicinandosi a quello del titolo quotato a Wall Street che a sua volta procede a spron battuto, guadagnando da inizio settimana oltre il 4% a 194,7 dollari.

Per il colosso cinese dell’e-commerce infatti, quella di Hong Kong è una quotazione secondaria, raccontata anche con un po’ di romanticismo dato che in questo caso si tratta del mercato domestico (sebbene Hong Kong sia stata preferita a Shanghai) e che la piazza non vive un periodo facile, scossa dalle manifestazioni pro-democrazia (e contro Pechino) che da 5 mesi a questa parte stanno disseminando il caos nella città. La prima Ipo del gruppo tecnologico, definita “la più grande della storia”, fu a New York il 19 settembre 2014. All’epoca Alibaba raccolse 25 miliardi di dollari, oggi dovrà “accontentarsi” di 11,3 miliardi (che salgono a 12,9 con l’esercizio della greenshoe), prendendosi in attesa dello sbarco in Borsa di Aramco lo scettro di maggior Ipo del 2019, davanti a Uber (8,1 miliardi) e Bud Apac (5,7 miliardi).

A questo punto, la domanda che molti investitori si pongono è: “volendo puntare su Alibaba, conviene investire a Hong Kong o a Wall Street?”. Negli Usa, Alibaba ha una capitalizzazione di 512,67 miliardi di dollari e nel 2019 è il quinto titolo più scambiato in assoluto, con volumi medi giornalieri pari a 2,6 miliardi (dati Refinitiv). Se New York rappresenta dunque una “certezza”, Hong è ancora una scommessa, anche se il debutto lascia ben sperare per il futuro: il primo giorno sono state scambiate 74,5 milioni di azioni, il secondo oltre 53 milioni.

Decidere su quale delle due piazze investire sarà dunque fondamentale. FIRSTonline ha interpellato alcuni analisti finanziari per capire quali fattori tenere in considerazione per fare la scelta giusta. Tre le basi da cui partire: le dinamiche economico-politiche che influenzano l’andamento dei due indici, la valuta su cui si vuole puntare e gli aspetti tecnici da considerare.

“Quando i titoli sono quotati su più di un mercato, le differenze di prezzo sono minime perché gli arbitraggisti intervengono per compensarle, semplicemente speculando sugli scostamenti temporali determinati dal fuso orario. Tra New York e Hong Kong i fondamentali del titolo sono gli stessi, così come i diritti, il prezzo tenderà dunque a livellarsi in poco tempo”, spiegano gli analisti. “La vera decisione da prendere riguarda la valuta: gli investitori dovranno scegliere se investire in Hong Kong dollar o in dollari americani”, dato che i cambi possono avere un impatto enorme sulle eventuali plusvalenze derivanti dall’investimento.

Da considerare inoltre che le dinamiche geopolitiche in atto – dalla crisi di Hong Kong alla guerra dei dazi, passando per l’avversione del presidente Donald Trump nei confronti delle aziende cinesi – hanno un impatto sia sul mercato azionario che su quello valutario, quindi ponderare bene a quale valuta esporsi è di primaria importanza, così come decidere se “affrontare ciò che accade come un rischio o come un’opportunità d’investimento”.

Altri fattori da tenere in considerazione per decidere se investire sul titolo Alibaba a Wall Street o a Hong Kong sono poi il costo della transazione e il fisco. “Per un investitore può essere diverso comprare un titolo a Hong Kong o negli Usa perché nell’una o nell’altra le commissioni sono più alte o perché fiscalmente una piazza conviene più dell’altra”. Scelte puramente tecniche che però a fine anno possono determinare l’andamento dell’investimento.

In entrambi i casi la base, vale a dire Alibaba, rimane più che solida. Dopotutto parliamo di una società con 54,5 miliardi di ricavi e 700 milioni di utenti che vanta un dominio assoluto sull’e-commerce cinese, dove controlla oltre il 60% del mercato.

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