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Alibaba a Hong Kong: la maxi-Ipo che sa di politica

Wikimedia Commons

A cinque anni dal debutto record a Wall Street, in casa Alibaba si torna a parlare di Ipo. Stavolta il colosso cinese del commercio elettronico vuole sbarcare sul listino di Hong Kong. Una quotazione secondaria rispetto a quella di New York – che a suo tempo fece la storia arrivando a quota 25 miliardi di dollari – ma comunque abbastanza ricca da meritarsi la palma del collocamento più imponente del 2019.

Alibaba ha precisato in un comunicato che saranno offerte sul mercato fino a 575 milioni di azioni al prezzo unitario massimo di 188 dollari di Hong Kong. Il valore massimo dell’operazione dovrebbe essere quindi pari a 13,8 miliardi di dollari, circa 12,5 miliardi di euro. Se si considera la sola Borsa di Hong Kong, si tratta dell’Ipo più consistente degli ultimi nove anni.

L’offerta inizia oggi alle 9 (ora locale) e terminerà alle 12 di mercoledì 20 novembre. Il debutto vero e proprio sul listino azionario è previsto invece per il 26 novembre.

“Il futuro di Hong Kong è luminoso – ha commentato il presidente di Alibaba, Daniel Zhang – Negli ultimi anni abbiamo visto molte incoraggianti riforme  sul mercato dei capitali locali e nonostante i cambiamenti in atto restiamo fiduciosi”.

Può sorprendere la decisione di lanciare un’Ipo del genere proprio mentre Hong Kong è flagellata da scontri e violenze. D’altra parte, secondo alcuni analisti, la mossa di Alibaba (che pure è un gruppo privato) va letta proprio in chiave politica come un messaggio di Pechino sul destino che attende i rivoltosi dell’ex colonia britannica. In sostanza, la Cina vorrebbe sottolineare di essere fermamente decisa a riaffermare il proprio controllo su Hong Kong e sulla sua importantissima piazza finanziaria.

Ma c’è anche un’altra possibile interpretazione, peraltro non contrastante con la prima. “Nei prossimi giorni partirà un’altra Ipo, quella di Aramco, che si quoterà sul mercato dell’Arabia Saudita e che probabilmente è destinata a diventare una nuova Ipo record – ricorda all’agenzia Agi Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte Sim – L’ipotesi è che dopo Riad, Aramco possa quotarsi di nuovo, magari proprio a Hong Kong. Il test di Alibaba dunque potrebbe diventare importante anche per la quotazione di Aramco, per cui potremmo definirla un’Ipo apripista, il cui obiettivo è quello di ridare fiducia alla piazza di Hong Kong”.

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