Il Covid ha cambiato i paradigmi del mondo economico, e ognuno si organizza come può. Uno dei casi più interessanti ed innovativi è quello della storica azienda tessile bergamasca Albini, che sorge proprio nella parte d’Italia più drammaticamente colpita dal virus all’inizio dell’epidemia, e che ha appena chiuso un importante accordo con il gigante tecnologico statunitense Oracle. Le abitudini commerciali stanno cambiando e dunque è necessaria una trasformazione dei modelli organizzativi e delle filiere: Albini ha così lanciato quella che ha chiamato la “Seconda evoluzione digitale”. Seguendo una precisa roadmap, iniziata nel 2010 col lancio del primo e-commerce al mondo per le camicie su misura e che arriva oggi alla partnership con Oracle.
In che cosa consiste l’accordo? Nella creazione di una nuova rivoluzionaria piattaforma integrata B2B. La piattaforma prevede un go-live completo nel 2021 e porterà online tutte le aree di business del gruppo bergamasco, dal mondo Bespoke alle collezioni stagionali, che saranno facilmente consultabili e ordinabili in rete da parte di tutti i clienti di Albini, cioè alcuni tra i più grandi marchi italiani e internazionali del mondo della moda. “La partnership con un leader assoluto nel proprio settore come Oracle è per Albini un tassello importantissimo nella nostra Digital Wave 2.0. Questa piattaforma multicanale cambierà la user experience sul mercato, sia a livello di relazione commerciale azienda-cliente, sia a livello di servizio e qualità, agendo sui prodotti e sui processi, rendendoli più efficienti ed efficaci”, ha commentato Fabio Tamburini, CEO di Albini.
La piattaforma avrà significativi impatti sulla proposta commerciale, con la possibilità di avere cartelle digitali personalizzate per ogni cliente, visualizzare render 3D di camicie a partire dalla proposta di tessuti Albini e molto altro, fornendo al cliente un’esperienza digitale completa. Inoltre, grazie a un approccio a 360°, permetterà di migliorare i livelli di servizio e di qualità, confermando la leadership di Albini sul mercato.
“Siamo orgogliosi che un marchio del Made in Italy di qualità come Albini abbia scelto di digitalizzare il suo front-end commerciale e di servizio ai clienti con le applicazioni cloud di Oracle – ha commentato Marco Ferraris, Country Leader CX e Cloud Applications di Oracle Italia -. La customer experience è infatti più importante che mai, sia nei settori B2C che in quelli B2B – perché dietro le aziende ci sono persone che scelgono in base all’esperienza che fanno lungo tutto il processo di avvicinamento, selezione, acquisto e post-vendita: tutte fasi che le nostre applicazioni cloud-native abbracciano e soddisfano pienamente, con l’aiuto di intelligenza artificiale e machine learning che semplificano i processi degli utenti interni all’azienda, in questo caso i responsabili commerciali, marketing, vendite e customer care”.
La delivery dei primi strumenti del percorso digitale è già in corso. Per dare una risposta ai bisogni immediati del mercato è stato infatti creato un Virtual Showroom che permette ai clienti di avere accesso da remoto a tutte le collezioni di tessuti dei diversi brand del gruppo: Albini 1876, Albini Donna, Thomas Mason e Albiate 1830. Utilizzando una tecnologia altamente avanzata, i 2.000 tessuti delle collezioni Autunno/Inverno 2021-22 sono oggi a portata di clic.
Albini, storica azienda a conduzione familiare giunta alla quinta generazione, conosce tuttavia anche l’importanza del contatto umano, e non lo trascura: ecco perché, in una nota, il management ha tenuto a ricordare che “l’innovazione digitale non penalizza l’importanza del contatto umano: Albini Group in questi mesi ha implementato, con particolare attenzione e cura alle misure di sicurezza, la propria presenza nelle città più strategiche del mondo come Parigi, Barcellona, New York e Tokyo, con showroom dedicati che diventano fondamentali luoghi d’incontro con tutti i clienti che al momento non possono viaggiare, confermando anche la partecipazione alle fiere di Milano Unica e ai “Fabric Days” a Monaco di Baviera in una completa strategia omni-channel”.