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Alberto Giacometti: in asta ad ottobre da Christie’s “Buste sur la selle de l’atelier” con una stima di 2/3 milioni di euro

Il 18 ottobre da Christie’s, Avant-Garde(s) Includendo Thinking Italian, la più grande asta della sua categoria, torna protagonista a Parigi

Alberto Giacometti: in asta ad ottobre da Christie’s “Buste sur la selle de l’atelier” con una stima di 2/3 milioni di euro

Il pezzo forte delle aste che si terranno in occasione di Art Basel Paris, Avant-Garde (s) Include Thinking Italian, vedrà protagonista un’opera importante: Buste sur la selle de l’atelier di Alberto Giacometti. Dipinto nel 1964, questo dipinto è stato realizzato da Alberto Giacometti quando era all’apice delle sue potenzialità artistiche – negli ultimi anni della sua vita, quando poneva la pittura sullo stesso piano della scultura. L’opera, appartenuta successivamente a Pierre Matisse ed Ernst Beyeler, ha una provenienza tra le più significative nella storia dell’arte del XX secolo.

Buste sur la selle de l’atelier viene messo in vendita per una stima compresa tra 2 e 3 milioni di euro

Giacometti Alberto asta
Alberto Giacometti, Buste sur la selle de l’atelier, 1964. Olio su tela. Stima: €2 milioni – €3 milioni © Christie’s Images Ltd 2024

Buste sur la selle de l’atelier è un’opera dalla provenienza eccezionale. Il fatto che sia passato dalle collezioni di Pierre Matisse a quelle di Ernst Beyeler ne è una prova sufficiente. Oltre ad essere figure chiave dell’arte del secolo, quei due uomini sono eccezionali conoscitori di un corpus di opere che sostenevano, a volte in modo decisivo. Pierre Matisse, che ospita la prima mostra personale di Giacometti a New York nel 1948, gioca un ruolo chiave nella sua carriera. La lunga lettera di Alberto Giacometti a lui indirizzata, riprodotta integralmente nel catalogo della mostra del MoMA, attesta la profondità del dialogo tra loro. Ernst Beyeler, fervente ammiratore di Alberto Giacometti, gioca un ruolo chiave nella creazione della Fondazione Alberto Giacometti a Zurigo. Più di 350 opere passano per la sua galleria di Basilea e circa 15 delle più importanti entrano a far parte della collezione della Fondation Beyeler. Nel 2007, quando la fondazione celebra il suo decimo anniversario con una mostra speciale, Buste sur la selle de l’atelier è una delle opere selezionate per l’esposizione.

Nel dopoguerra Alberto Giacometti realizza alcune delle sue opere più note

Tornato a Parigi, espone in America e ha accesso a tutte le risorse necessarie per produrre i calchi che desidera. Il suo lavoro ottiene quindi un riconoscimento senza precedenti. Nel gennaio 1964 gli viene assegnato il Premio Internazionale di Pittura dal Museo Solomon R. Guggenheim. Il 28 luglio dello stesso anno, la Fondation Marguerite et Aimé Maeght inaugura il cortile e la sala che portano il suo nome. L’anno successivo, tre retrospettive gli valgono un riconoscimento mondiale: alla Tate di Londra, al MoMA di New York e al Louisiana Museum di Copenhagen. Sebbene Alberto Giacometti sia celebrato come uno dei maggiori scultori del XX secolo, gli anni ’60 sono anche un periodo in cui considera la pittura alla pari della scultura e produce un corpus di opere senza equivalenti estetici nell’arte moderna. Infine, il 1964 è l’anno in cui Eli Lotar – ultimo modello maschile di Giacometti – inizia a posare per i suoi busti. Buste sur la selle de l’atelier rappresenta uno di questi busti in fase di completamento ed è emblematico degli ultimi anni della carriera artistica di Alberto Giacometti.

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