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Al via al Senato lo scontro decisivo sull’articolo 18

Lo scontro sull’articolo 18 si sposta al Senato. Il Jobs Act riprende il suo iter in aula a Palazzo Madama e c’è molta attesa per l’emendamento del governo con il quale saranno recepite le parziali aperture concesse dal premier Matteo Renzi dopo la riunione della direzione Pd. Riunione che ha approvato la sua linea ad ampia maggioranza. In particolare dovrà essere riformulata quella parte del testo che prevede il reintegro non solo per i lcenziamenti discriminatori ma anche per quelli disciplinari.

Il presidente del Consiglio si è mostrato piuttosto ottimista:”Credo che la gente stia dalla nostra parte – ha detto – e non dalla parte dei sindacati”. Ma intanto la minoranza Pd ha confermato gli emendamenti già presentati per modificare la proposta del governo. L’emendamento potrebbe essere presentato già oggi o nei prossimi giorni ma comunque le votazioni sulla riforma non inizieranno prima di martedì prossimo.

Su un altro punto il presidente del Consiglio e’ stato perentorio: l’approvazione per l’8 ottobre, quando si terra’ a Milano il vertice Ue sul lavoro al quale Renzi vuole portare “in dote” il primo passo verso il nuovo sistema del mercato del lavoro italiano. 

Il voto in Direzione Pd ha segnato una spaccatura che rende più forte il segretario nella misura in cui a votare contro sono rimasti in 20, i civatiani e la “vecchia guardia” da Massimo D’Alema a Pierluigi Bersani con i più giovani Stefano Fassina e Francesco Boccia.

 A spingere verso Renzi una parte dei senatori Pd finora dissidenti sta anche il problema politico rappresentato dalla possibilità che, se la maggioranza non dovesse avere i numeri necessari in aula, possa arrivare in suo soccorso qualche senatore di Forza Italia. Tutto ciò proprio mentre dal centrodestra, sia da Fi che dall’alleata Ncd, arrivano non poche critiche sulle aperture concesse da Renzi e in particolare sui licenziamenti disciplinari. E’ proprio questo aspetto che spinge all’ottimismo la sinistra dialogante del Pd rappresentata dai Giovani Turchi. “Per il momento” gli emendamenti al ddl lavoro sul jobs act “restano, non li ritiriamo. Aspettiamo di conoscere e vedere quello che ci sarà scritto sull’emendamento annunciato dall’esecutivo”, hanno spiegato Federico Fornaro e Maria Cecilia Guerra, firmatari degli emendamenti della minoranza dem al Jobs act. 

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Categories: Politica