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Al Muse di Trento la Settimana della sostenibilità

Se la sostenibilità è diventato un valore largo, apprezziamo che anche i siti culturali si adeguano. Lo fanno a scopo divulgativo per i più giovani su cui pesa la responsabilità di riparare alle ferite inferte da uno sviluppo caotico e nocivo. Per mano dei più grandi. In luoghi concepiti per ritrovarsi, curiosare e apprendere, ai ragazzi vengono comunicate le migliori strategie per sostenere, appunto, un mondo migliore. Così dal 19 al 22 febbraio al Muse di Trento, la struttura disegnata da Renzo Piano, si svolge la prima edizione della Settimana degli SDG – Sustainable development goals: gli obiettivi di sviluppo sostenibili dell’Agenda 2030.

Il Museo è consapevole del ruolo dell’educazione e dell’importanza di rivolgersi alle nuove generazioni coerentemente alla sua missione di divulgazione e sensibilizzazione su temi naturalistici e scientifici A maggior ragione quest’anno gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU sono entrati nella sua programmazione. La settimana degli SDG propone i contenuti degli obiettivi di sviluppo sostenibili con attività, laboratori e proposte per la scuola e le famiglie. I temi saranno affrontati in modo interattivo e formativo. Ogni giorno, attraverso prenotazioni ma anche liberamente, se si vuole, si incontreranno ricercatori ed esperti. Il contenitore culturale delle attività è il progetto Task Toward a Sustainable Know-how, avviato due anni fa insieme alla Provincia autonoma di Trento. L’importanza non è sfuggita agli Enti del Sistema Trentino dell’Alta formazione e della Ricerca (STAR) che sono poi diventati partner. A dar mano forte anche la Fondazione Edmund Mach che aiuterà a far conoscere le tante attività di ricerca svolta dal museo.

I principi della sostenibilità mondiale sono quelli che i paesi dell’Onu hanno sottoscritto nel 2015. 17 obiettivi centrali, ambiti prioritari di intervento da cogliere entro il 2030. Intervenire bene ad ogni livello, tenendo presenti le connessioni e le interazioni che legano tutti i 17 obiettivi. E che in Italia stia avanzando nel mondo industriale e dei servizi questa consapevolezza di fare il bene delle comunità è apprezzabile. Se non altro perché raccordandosi con i territori si comprendono le ragioni culturali e si investono risorse. Il Muse di Renzo Piano, come esempio di architettura sostenibile è certamente una cornice eccellente. Le tecniche costruttive sono state tutte pensate per avere risparmio energetico, utilizzando solo fonti rinnovabili. La suggestione di vivere una dimensione socialmente e culturalmente pulita. Chi vi si addentra, a pochi passi dal centro di Trento, in occasione della settimana SDG, ne apprezzerà sicuramente la concezione alta, opera di un talento italiano del nostro tempo.

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Categories: Arte