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Aiuti di Stato e Fondo sovrano comune: la Commissione europea lancia il nuovo piano industriale green per la Ue

Imagoeconomica

Più aiuti di stato nel breve termine e un fondo sovrano comune entro l’estate 2023. Sono i due pilastri del nuovo Green Deal industrial Plan per migliorare la competitività dell’industria europea a zero emissioni (annunciato a Davos) e sostenere la rapida transizione verso la neutralità climatica. Il piano è stato presentato oggi, mercoledì 1° febbraio, dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

“Il piano farà parte del Green Deal europeo, che ci ha avviato sulla strada della neutralità climatica, e consentirà all’Europa di aprire la strada a livello globale nell’era industriale net zero”, si legge nella comunicazione adottata dal Collegio dei commissari. Nel prossimo decennio, bisognerà aumentare “in modo massiccio lo sviluppo tecnologico, la produzione manifatturiera e l’installazione di prodotti net zero e la fornitura di energia”.

Von der Leyen sugli aiuti di Stato: “Mirati e temporanei”

Ovviamente i Paesi con meno debito sono tendenzialmente favorevoli a far sì che ciascun Paese finanzi da sé gli incentivi e le misure necessarie e, quindi un maggior utilizzo degli aiuti di Stato” e quindi un’Europa più flessibile sotto questo aspetto. Ma questi aiuti dovranno essere “mirati e temporanei”, ha specificato von der Leyen, nella conferenza stampa di presentazione del piano. “È importante evitare la frammentazione e garantire la parità di condizioni”. Che vuol dire? Non bisogna svantaggiare i Paesi con un debito pubblico elevato (ad esempio l’Italia) che non possono permettersi grandi investimenti, o almeno possono ma solo indebitandosi ancora di più.

Von der Leyen: “Nessun paese Ue è un’isola”

“Dovremmo sempre tenere presente che nessun paese, nessuno stato membro dell’Unione europea è un’isola, nemmeno uno. L’integrità del mercato unico e il funzionamento della prosperità del mercato unico è il motivo per cui le industrie si trovano in Stati membri diversi”, ha spiegato aggiungendo che “l’integrità del mercato unico e il funzionamento della prosperità del mercato unico è il motivo per cui le industrie si trovano in Stati membri diversi”, ha precisato.

Il prossimo decennio sarà “decisivo” per il clima

Per quanto riguarda il clima, il prossimo decennio sarà “decisivo”. “Sarà quello che deciderà se avremo successo nel combattere il cambiamento climatico. La cosa più importante è l’industria per l’obiettivo emissioni zero. Vogliamo cogliere l’attimo e sappiamo che i prossimi anni saranno quelli che daranno forma all’economia a zero emissioni nette e nei quali verrà deciso dove sarà localizzata. E noi vogliamo essere una parte importante di questa industria a zero emissioni nette, della quale abbiamo bisogno a livello globale”.

“Siamo convinti che il Green Deal europeo sia la nostra strategia di crescita”, ha poi aggiunto von der Leyen.

Aiuti Stato Ue “di crisi e transizione” fino al 2025

Nella bozza che la Commissione Ue ha inviato agli Stati membri, c’è la proposta per trasformare il quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato in un quadro temporaneo “di crisi e transizione” per facilitare e accelerare la transizione verde. Si tratta della “forte risposta” che l’Unione europea vuole dare al piano da 370 milioni di dollari degli Usa contro l’inflazione, l’Inflation Reduction Act.

La proposta mira a garantire un accesso più rapido ai finanziamenti per le imprese attive nell’Ue, a stimolare una più rapida introduzione delle rinnovabili, e a sostenere la decarbonizzazione dell’industria e la produzione di attrezzature per la transizione verso lo zero netto. Le nuove disposizioni saranno in vigore fino al 31 dicembre 2025.

Verso il consiglio Ue del 9-10 febbraio

La proposta è stata inoltrata agli Stati membri e sarà oggetto di trattative nelle prossime settimane, a partire dal Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio. Nel testo si individuano alcune direttive sulle quali puntare per il rilancio della competitività industriale europea. “Il punto di partenza del piano – continua la nota – è la necessità di aumentare in modo massiccio lo sviluppo tecnologico, la produzione manifatturiera e l’installazione di prodotti a emissioni zero la fornitura di energia nel prossimo decennio, nonché il valore aggiunto di un approccio a livello della Ue per affrontare insieme questa sfida”.

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