Dopo 17 anni di contenzioso, Unione Europea e Stati Uniti trovano un’intesa “storica” sulla guerra dei cieli tra Airbus e Boeing. Per un accordo definitivo servirà ancora tempo, ma nel frattempo ci sarà una tregua lunga 5 anni durante la quale saranno sospesi tutti i dazi imposti da una parte e dall’altra. Nel frattempo continueranno le trattative volte a risolvere una volta per tutte le controversia sugli aiuti di stato illegittimi concessi dalla Ue ad Airbus e dagli Usa a Boeing.
L’annuncio arriva in seguito a un incontro bilaterale tra il presidente Usa, Joe Biden, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
La tregua rappresenta senza dubbio una buona notizia, segno del nuovo clima di collaborazione creatosi tra le parti dopo l’addio di Donald Trump alla Casa Bianca e l’inizio del nuovo corso targato Biden. Da considerare anche le forti ripercussioni economiche: nell’ottobre 2019, gli Usa erano infatti stati autorizzati dall’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) a imporre dazi per 7,5 miliardi di dollari (6,8 miliardi di euro) su beni e servizi Ue. Un anno dopo, la stessa Wto aveva consentito alla Ue di imporre tariffe per 4 miliardi di euro sui prodotti statunitensi. L’accordo raggiunto oggi riguarda in particolare i dazi doganali addizionali statunitensi del 25% che gravano sulle esportazioni di vino fermo e liquori e prodotti alimentari, nonché i dazi doganali addizionali del 15% sulle esportazioni di merci aeronautiche. Dovrebbero essere sospese anche le tariffe relative alla controversia su acciaio e alluminio.
Bisogna però guardare anche l’altro lato della medaglia: i negoziati per trovare un accordo definitivo erano in corso ormai da quattro mesi e durante tutto questo tempo, la soluzione però non è stata trovata, segno che la questione è tutt’altro che semplice da risolvere. Dunque, almeno per il momento, ci si dovrà accontentare di una tregua a tempo.
L’altro annuncio atteso al termine del vertice Ue-Usa riguarda la creazione di un “consiglio commercio e tecnologia” per coordinare gli standard in settori delicati a partire dall’intelligenza artificiale e cooperare per assicurare le fornitura di input alla produzione su scala globale per preservare il funzionamento delle catene del valore e allontanare i rischi di estrema dipendenza e di strozzature.
In una nota la Commissione Ue indica che adesso “entrambe le parti cercheranno di superare le differenze di vecchia data al fine di evitare futuri contenziosi e preservare condizioni di parità tra i produttori di aeromobili e lavoreranno anche per prevenire l’insorgere di nuovi contrasti”.
La rappresentante per il Commercio statunitense, Katherine Tai, ha confermato che Stati Uniti e Unione Europea hanno raggiunto oggi un accordo sul caso Boeing-Airbus sottolineando però che le tariffe saranno ristabilite se le aziende statunitensi “non potranno competere in modo equo” con quelle in Europa. “L’annuncio di oggi risolve una fonte di tensioni di lunga data nelle relazioni tra Stati Uniti ed Europa” ha detto la rappresentante per il Commercio. “Invece di combattere contro uno dei nostri maggiori alleati, finalmente ci uniamo contro una minaccia comune”, ha aggiunto, riferendosi alla Cina.Secondo il ministro delle finanze francese, Bruno Le Maire (la Francia è uno dei paesi più colpiti dai dazi Usa, ndr.), la tregua quinquennale “consentirà di definire in maniera operativa i principi concordati per il finanziamento pubblico della costruzione di aeromobili civili, e quindi di rimuovere definitivamente le sanzioni. Potremo ora dedicarci a metterci finalmente alle spalle queste differenze, e definire condizioni di concorrenza leale su scala globale per il sostegno pubblico al settore aeronautico, strategico sia per l’Europa che per gli Stati Uniti’. Per Le Maire si tratta di ‘un ottimo segnale per le imprese francesi ed europee e per la cooperazione economica transatlantica dato che le sanzioni, soprattutto nel contesto della crisi senza precedenti che stiamo vivendo, sono state particolarmente penalizzanti per le nostre economie”.