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Air France: lo Stato versa 4 miliardi e sale quasi al 30%

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Via libera della Commissione europea ad una nuova tranche di aiuti statali per la compagnia aerea Air France-Klm. La società franco-olandese è uscita a pezzi dal 2020, durante il quale per colpa del Covid e delle limitazioni ai viaggi ha registrato perdite per oltre 7 miliardi di euro, riducendo i passeggeri di due terzi e il fatturato del 59% a 11,1 miliardi. Già l’anno scorso, tramite prestiti diretti o garantiti, i governi francese e olandese avevano provveduto a concedere alla compagnia oltre 10 miliardi di sostegni (di cui circa 7 da Parigi): stavolta invece l’aiuto, da parte transalpina, arriverà attraverso un aumento di capitale pubblico, secondo quanto stabilito da un Cda tenutosi nel giorno di Pasquetta. Lo Stato, che ad oggi detiene il 14,3% del capitale di Air France, andrà a più che raddoppiare la sua partecipazione, salendo quasi al 30% tramite una ricapitalizzazione da quasi 4 miliardi.

Tecnicamente questi soldi arriveranno per 3 miliardi dalla trasformazione di un prestito da 3 miliardi erogato l’anno scorso in uno strumento di capitale ibrido (in una quota di partecipazione aggiuntiva dello Stato), e solo per un altro miliardo di euro dagli azionisti e dal mercato. Il Cda di Klm dovrebbe poi aggiungere un altro miliardo di euro di aumento di capitale per la parte olandese, ma questo non è ancora stato ufficializzato. Quello che invece è già certo è il semaforo verde all’operazione da parte di Bruxelles, anche se sul dossier ha vigilato l’occhio sempre attento della vice-presidente della commissione Margrethe Vestager, che ha imposto due condizioni al via libera. La prima è che fino a quando la ricapitalizzazione pubblica non sarà rimborsata al 100% dalla holding di Air France, questa non potrà distribuire dividendi ai propri azionisti.

La seconda è che la compagnia aerea dovrà cedere ben 18 slot nel suo “feudo” dell’aeroporto di Parigi Orly ad altre compagnie aeree, anche se il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha ottenuto da Bruxelles che quegli slot non vengano in ogni caso assegnati a compagnie che “fanno dumping sociale e fiscale”. Insomma ad alcuni vettori low cost. Le Maire ha tra l’altro specificato che questo ennesimo aiuto “non sarà un assegno in bianco. Abbiamo fatto uno sforzo ma ora Air France deve dimostrare di poter superare la crisi, di essere ancora competitiva e di ritrovare la strada dei profitti”. La società da parte sua dice di contare su una solida liquidità e di aspettarsi “una significativa ripresa della domanda nel 2021”. Scettici i sindacati.

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Categories: Economia e Imprese