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Ahmed Alsoudani, opere inedite a Palazzo Cipolla (Roma)

A dieci anni dalla sua partecipazione alla 54° Edizione della Biennale di Venezia all’interno del Padiglione dell’Iraq, approda a Roma l’artista iracheno naturalizzato americano Ahmed Alsoudani. Un’importante retrospettiva in programma dal 26 marzo al 20 settembre 2020, a Palazzo Cipolla.

Ahmed Alsoudani, opere inedite a Palazzo Cipolla (Roma)

La mostra  “Ahmed Alsoudani. In Between”  ripercorre la carriera dell’artista raccogliendo circa una quarantina di opere di Alsoudani dal 2004 ad oggi, tra cui, oltre a nuovi e inediti dipinti provenienti dal suo studio, anche una selezione di importanti opere su carta e una più recente scultura in bronzo dipinto.  

Nato nel 1975 a Baghdad, Alsoudani vive e lavora a New York. Nel 1995, a 19 anni, è fuggito dall’Iraq a Damasco, dove ha scoperto la sua passione per la pittura. Dopo essersi trasferito negli Stati Uniti nel 1999 ha conseguito nel 2004  il BFA (Bachelor of Fine Arts) presso il Maine College of Art nel 2004 e nel 2008 l’MFA (Master of Fine Arts) presso la Yale School of Art. La sua prima mostra collettiva si è tenuta  a Manhattan nel 2007. Un anno dopo nel 2008 la sua prima personale alla  Gallery, New York City:  Ahmed Alsoudani, More.
La galleria di New York Goff + Rosenthal finanzia quindi il suo trasferimento a Berlino nel 2009 dove l’artista ha modo di approfondire i suoi orizzonti di conoscenza.. Alsoudani ha a quindi partecipato a numerose mostre tra cui,: oltre la 54° Edizione della Biennale, Ahmed Alsoudani, Francis Bacon, Philip Guston, Paula Rego a Marlborough Chelsea, NY (2013); Chaos and Awe: Paintings for the 21st Century presso il Frist Art Museum di Nashville, TN (2018) e al Chrysler Museum of Art di Norfolk, Virginia (2018-19).

La ricerca espressiva di Ahmed Alsoudani, naturalizzato americano, utilizza la forza comunicativa dell’arte quale strumento atto ad abbattere non solo le barriere sociali e culturali, ma in prospettiva anche quelle etniche e religiose. La mostra, a cura di Mary Angela Schroth, inizia dalle prime esperienze dove l’orrore della guerra impatta sui lavori, fino ad arrivare, con il passare del tempo e con la distanza, ad una più modulata e mediata esplorazione del dolore. Una ricerca che a lungo termine porterà Alsoudani ad ulteriori progressi.

Il fulcro del lavoro di Alsoudani è il disegno, ed in particolare il concetto di bozza, un atto fisico e primordiale che coinvolge il corpo e convoglia il pensiero e l’esperienza direttamente sulla superficie del dipinto. Le vigorose tracce di grafite e carbone sulla tela grezza sono le prime esperienze che conducono successivamente all’esplorazione dei colori dell’opera che completano il lavoro. 

Lo storico e critico d’arte Gabriele Simongini, che ha collaborato al catalogo, aggiunge: “Nelle opere di Alsoudani dallo spazio amniotico delle forme proliferanti emerge potente uno stato parossistico di delirio reale, concreto, che empaticamente coinvolge e travolge lo spettatore”.

L’iniziativa della mostra, ideata insieme alla Marlborough Gallery, è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele (che nell’artista iracheno ha trovato l’ideale interprete della propria filosofia ispiratrice, improntata all’interazione feconda tra Occidente e Medio ed Estremo Oriente nel segno della comprensione e dell’inclusione), e realizzata da Poema S.p.A. con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia. 

Per il Prof. Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale: “L’arte di Ahmed Alsoudani è di forte impatto, colpisce i sensi e l’immaginazione, a volte persino disturbando l’osservatore, come solo l’arte che comunica qualcosa di rilevante è davvero in grado di fare. Accanto alla riflessione sui temi della vita e della morte, scaturita dal fatto di aver vissuto due conflitti bellici negli anni della sua giovinezza, Alsoudani affianca anche una ricerca sulla società contemporanea e sui suoi ritmi di vita, a loro modo anch’essi ‘violenti’ e spersonalizzanti.”.

Il catalogo, edito da Gli Ori Editori Contemporanei, conterrà i testi del Prof. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, di Mary Angela Schroth e di Gabriele Simongini, nonché un dialogo-intervista tra l’artista e Peter Halley, pittore americano di fama internazionale.

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