Condividi

Agricoltura, sui mercati le piccole produzioni locali (col logo PPL)

Le piccole aziende agricole e ittiche potranno commercializzare nei mercati locali i loro prodotti – Ecco come potranno avvenire il consumo e la vendita

Agricoltura, sui mercati le piccole produzioni locali (col logo PPL)

Arrivano le piccole produzioni locali, con tanto di logo d’identità “PPL”, new entry nei mercati agroalimentari, che si affiancheranno ai prodotti a chilometro zero. In sostanza le aziende agricole e ittiche potranno commercializzare, in ambito locale – ma in quantità limitata, particolare essenziale – i prodotti che derivano esclusivamente dalla propria produzione primaria; potranno vendere cioè prodotti ottenuti dalla trasformazione di materie prime derivanti da coltivazione o allevamento svolti esclusivamente sui terreni di pertinenza dell’azienda, destinati al consumo immediato e alla vendita diretta finale nell’ambito della provincia in cui si trova la sede di produzione e delle province contermini.

Il consumo immediato e la vendita diretta possono avvenire:

1 – presso la propria azienda e presso esercizi di vendita a questa funzionalmente connessi compresa la malga, purché gestiti dal medesimo imprenditore agricolo o ittico;

2 – nell’ambito di mercati, fiere e altri eventi o manifestazioni, da parte del medesimo imprenditore agricolo o ittico;

3 – negli esercizi di commercio al dettaglio o di somministrazione in ambito locale che riforniscono direttamente il consumatore finale. La quantità deve essere però limitata.

È Istituito il logo “PPL – piccole produzioni locali”. La forma del logo è scelta mediante svolgimento di un concorso di idee. Il logo è esposto nei luoghi di vendita diretta, nei mercati, negli esercizi commerciali o di ristorazione ovvero negli spazi espositivi appositamente dedicati o è comunque posto in evidenza all’interno dei locali, anche degli esercizi della grande distribuzione.

Al fine di garantire la sicurezza del prodotto finito, l’imprenditore è tenuto al rispetto della normativa generale in materia di igiene degli alimenti. Ovviamente sono previste sanzioni. L’operatore che immetta sul mercato prodotti agricoli o alimentari qualificandoli come prodotti PPL, in violazione delle disposizioni, o utilizzi l’etichettatura o il logo in assenza dei requisiti  è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 1.600 euro a 9.500 euro.

Non solo: in caso di uso del logo in assenza dei requisiti, l’autorità amministrativa dispone altresì la sanzione accessoria della sospensione della licenza d’uso del logo stesso per un periodo da uno a tre mesi. In caso di reiterazione della violazione l’autorità amministrativa dispone la revoca della licenza d’uso del logo.

Per lo sbarco nel mercato dei prodotti PPL i tempi potrebbero essere anche celeri. La proposta di legge è stata già approvata dal Senato, modificata dalla Camera, tornata al Senato dove ora la commissione Agricoltura ha dato l’ok per approvarla in aula così come giunta da Montecitorio senza ulteriori modifiche. A questo punto dipende solo dai tempi dell’aula di Palazzo Madama per il sì definitivo.

Commenta