Rinnovabili, biometano, efficienza energetica e diversificazione delle importazioni di gas. È la formula per accelerare la trasformazione energetica del nostro Paese e raggiungere l’indipendenza dal gas quanto prima, soprattutto alla luce del conflitto in Ucraina e a un possibile stop delle forniture da parte di Mosca. È quanto emerge durante la presentazione il Workshop dell’Osservatorio Utilities Agici – Accenture dello studio “Italia e dipendenza energetica: diversificare le fonti e investire sulle rinnovabili per un futuro meno vincolato e più decarbonizzato”, che delinea due possibili scenari in grado di anticipare gli obiettivi fissati al 2030 sulla decarbonizzazione.
“La trasformazione del mercato energetico globale impone grandi sfide a tutto il Sistema-Paese”. Lo ha detto Marco Carta, amministratore delegato di Agici. “L’Italia, per troppo tempo paralizzata da veti incrociati, deve tornare rapidamente a investire in infrastrutture per la sicurezza energetica e la decarbonizzazione – ha aggiunto Carta -. Le Istituzioni nazionali e locali hanno il compito di dare impulso a questa trasformazione con fermezza e lungimiranza. L’obiettivo è cambiare radicalmente l’approccio, passando finalmente da una politica del Non Fare a una del Fare”.
I due scenari per accelerare sulla trasformazione energetica dell’Italia
Due sono le strade percorribili: una più rapida e concentrata, l’altra più moderata. Lo scenario A, “green acceleration”, focalizza l’attenzione su interventi che consentono una riduzione della domanda di gas naturale, attraverso una forte accelerazione sulle rinnovabili (nei prossimi 3 anni – 20 Gw/anno), target aggressivi per la produzione di biometano (8 bmc al 2030) e mantenimento di un elevato tasso di interventi di efficienza energetica (fino a 1,5% di tasso annuo). Lo scenario B, “progressive growth”, lo sviluppo delle rinnovabili procede con un’accelerazione più moderata (da 2 a 15 Gw/anno nel periodo 2022-2030), il target di produzione del biometano è più limitato (3 bmc) e il tasso di interventi di efficienza energetica arriva fino all’1%.
Sebbene presentino gli stessi elementi, i risultati sarebbero molto diversi. Nel primo caso si otterrebbero maggiori risultati in minor tempo (e sicuramente ciò che serve attualmente al nostro Paese). Lo scenario A potrebbe condurre a una riduzione cumulata della domanda di gas di 190 bcm e di 68 Mt di CO2 nel periodo 2022-2030, consentendo il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione in largo anticipo rispetto al 2030, ma soprattutto il raggiungimento dell’indipendenza dal gas russo entro il 2023, minimizzando la produzione termoelettrica a carbone senza ricorrere a nuove infrastrutture di rigassificazione e all’ampliamento della capacità dei gasdotti esistenti.
Più rinnovabili: puntare su eolico e fotovoltaico
Claudio Arcudi, responsabile Energy & Utility di Accenture Italia, dichiara: “Il nuovo contesto internazionale richiede di accelerare su decarbonizzazione e indipendenza energetica. Lo scenario che prevede un forte incremento delle energie rinnovabili e del biofuel è una grande opportunità per la competitività del nostro sistema Paese. Le aziende utilities ed energia devono creare un ecosistema virtuoso attorno alle rinnovabili onshore e offshore, in particolare eolico e fotovoltaico. Gli investimenti devono essere parti di un approccio sistemico alla decarbonizzazione che oggi è possibile grazie alla digitalizzazione. L’internet delle cose, l’intelligenza artificiale ed i big data saranno i fattori critici di successo di questo nuovo sistema energetico. Accenture è un attore ecosistemico per l’attuazione della transizione energetica. Mette a disposizione delle organizzazioni competenze, asset, esperienza di mercato e la possibilità di attingere dalle principali esperienze estere”.
Ma per accelerare sulla transizione energetica, secondo Sandro Bacan – Accenture Innovation Lead, “gli elementi abilitanti necessari per questa trasformazione sono di natura normativa, commerciale e di innovazione tecnologica. Con riferimento, in particolare, agli aspetti tecnologici, è fondamentale che il percorso di accelerazione verso le rinnovabili sia accompagnato da un adeguamento delle infrastrutture di rete, facendo leva sui dati per ottimizzare gli investimenti e l’accuratezza delle previsioni sulla producibilità degli impianti, in modo da massimizzare l’utilizzo delle rinnovabili”.
Premi Manager Utilities 2021: ecco i vincitori
Durante il ventiduesimo Workshop Utilities Agici-Accenture, sono stati consegnati i Premi Manager Utilities “Andrea Gilardoni” da parte della rivista Management delle Utilities e delle Infrastrutture (MUI), che si sono distinti per il contributo dato allo sviluppo del sistema. Intitolato in ricordo del Prof. Andrea Gilardoni. I vincitori:
- Categoria Energia: Nicola Monti, amministratore delegato di Edison per “la nuova strategia di Edison focalizzata su sostenibilità e transizione energetica”.
- Categoria Servizi Pubblici Locali: Gianni Armani, amministratore delegato di Iren, per “il nuovo Piano industriale di Iren e per il contributo allo sviluppo delle infrastrutture in Italia”
- Riconoscimento speciale: Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato del Gruppo CAP, per “le politiche di innovazione e per la gestione in house efficiente del Gruppo Cap”.