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Agenzia delle entrate: il redditometro approda nel 730. Al via i controlli del Fisco

Passi in avanti per il nuovo redditometro. Il modello 730 e le dichiarazioni dei redditi relative al 2014 conterranno infatti l’informativa sul possibile uso dei dati per la versione 2.0 dello strumento per l’evasione fiscale. L’Agenzia delle entrate si adegua così alle richieste del Garante della privacy.

Il redditometro ricostruirà la capacità contribuitiva di un cittadino in base alle spese sostenute e si applicherà a partire dal periodo d’imposta del 2009. Si metterà in atto uno scambio di informazioni tra autorità e privati e le informazioni del fisco. E per trattare questi dati l’Agenzia delle entrate non ha bisogno del consenso dei soggetti.

I controlli riguarderanno i contribuenti a maggior rischio di evasione per i quali si cercherà uno scostamento del 20% tra spese effettuate e reddito dichiarato.

Spiega l’informativa che “il contribuente sarà invitato al confronto con i funzionari delle entrate nel quale potrà rappresentare la reale situazione situazione familiare e chiarire le ragioni di tale scostamento”.

Nel caso in cui il contribuente invitato non si presenti e non risultati intestatario di un immobile in proprietà o altro diritto reale (come l’usufrutto) o in locazione o leasing immobliare o in uso gratuito da familiare, o non fornisca chiarimenti in merito, l’agenzia delle entrate procederà a stabilire un “fitto figurativo” sulla base dei valori Omi. Questo punto accoglie le richieste del garante che voleva che il fitto figurativo fosse utlizzato non per selezionare i contribuenti da sottoporre all’accertamento, ma solo per il contraddittorio

Nessun riferimento alle spese medie Istat, che sembrano così uscire dal redditometro anche se il decreto attuativo le aveva previste.

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