L’Agcom ha rilasciato lo schema di regolamento del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica, sottoponendolo al vaglio degli internauti.
Frutto di “un’ampia e approfondita riflessione su tutti gli elementi acquisiti nel dibattito sviluppatosi in seno alla comunità d’interesse e dal confronto con i modelli di altri paesi europei”, da cui il rifiuto di un modello repressivo ad oltranza di stampo francese, la bozza delineata sembra un apprezzabile compromesso.
Il nemico viene identificato nelle sole violazioni massive esercitate con finalità di lucro, come viene chiaramente enunciato all’art. 10 del documento, lasciando intoccati gli utenti finali dediti al download e al peer-to-peer.
In linea con la connotazione del diritto d’autore come diritto soggettivo disponibile, è previsto che il procedimento dinanzi all’Agcom possa essere avviato “solo su istanza del soggetto legittimato”, cioè non d’ufficio, e dopo aver rivolto, con esito negativo, “una richiesta di rimozione al gestore della pagina Internet”.
La procedura legale è comunque improntata al massimo rispetto dei principi del contraddittorio.
Le strategie di enforcement proposte attengono alla “rimozione selettiva o disabilitazione dell’accesso ai contenuti illeciti”, previste dal decreto legislativo 70/2003, e, dice il comunicato dell’Agcom, “saranno improntate a gradualità e proporzionalità, tenendo conto della gravità della violazione e della localizzazione del server”.
Più in dettaglio, se il sito è ospitato da un provider italiano, verrà chiesto a quest’ultimo di rimuovere l’opera. Se è straniero, è necessario chiedere ai provider italiani di disabilitare l’accesso dei propri utenti a quel sito, agendo sui dns (Domain Name Server). Le novità sono due: non verrà imposto di bloccare l’indirizzo IP del sito estero, cosa che equivalrebbe a impedire una comunicazione e potrebbe essere tacciato di censura, e la rimozione selettiva non potrà avvalersi di dispositivi Dpi (Deep Packet Inspection), in quanto lesivi della privacy.
Per il presidente di Confindustria Cultura Italia (CCI) Marco Polillo, la bozza di regolamento approvata da AGCOM potrebbe cambiare la storia dello sviluppo dell’economia digitale italiana. “Nelle prossime ore studieremo il testo e forniremo puntuali valutazioni nella fase di consultazione pubblica – ha commentato Polillo – Mi sembra tuttavia che lo schema contenga tutti i presupposti per operare una seria, efficace e non invasiva azione di contrasto alla pirateria online che consentirebbe l’inizio di una nuova era nello sviluppo dell’offerta legale di contenuti