E’ attesa per domani, giovedì, la decisione dell’Agcom sulle tariffe di unbundling, cioè sui costi di affitto che gli operatori alternativi a Telecom (i cosiddetti Olo) pagano all’ex monopolista per l’ultimo miglio della rete fissa.
I concorrenti di Telecom pretendono un calo della tariffa di quasi 1 euro rispetto ai 9,28 euro al mese che costituiscono il prezzo attualmente in vigore. La richiesta, però, eccede al ribasso il limite inferiore della forchetta, tra gli 8,62 e 9,25 euro, indicata dalla stessa Agcom qualche mese addietro.
La decisione sulla tariffa da accordare per il 2013 influisce sulla convenienza degli investimenti nell’infrastruttura di rete, quindi sulla sostenibilità economica della società che nascerebbe dallo scorporo della rete. La stessa Telecom ha precisato che procederà allo scorporo solo se il quadro regolatorio sarà favorevole.
Il prezzo dell’unbundling impatterà inoltre sul mercato della fibra ottica, in cui si è appena lanciato l’ex monopolista Telecom.
la stessa Unione Europea propende per mantenere invariate le tariffe, in modo da garantire un assetto stabile per la remunerazione del capitale investito. Oltretutto i valori italiani sono nella forbice da essa indicata, compresa tra gli 8 e i 10 euro.
Oltre alla decisione sull’unbundling, l’Agcom prenderà in esame le offerte di riferimento di Telecom Italia per il 2013 relative al servizio di bitstream (cioè il servizio di interconnessione all’ingrosso) e l’offerta di riferimento sempre per il 2013 per il servizio wholesale line rental (cioè il prezzo all’ingrosso del canone che gli operatori alternativi pagano a Telecom per collegarsi alla sua rete).