La richiesta di avviare una pianificazione del ritiro del contingente italiano dall’Afghanistan avanzata dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, è stata condivisa con la Presidenza del Consiglio. È quanto precisano fonti di governo dopo che lunedì la decisione che coinvolgerebbe oltre 900 militari di stanza a Herat e a Kabul aveva colto di sorpresa più di un esponente dell’Esecutivo, a cominciare dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi: “Non ne so nulla – aveva detto il numero uno della Farnesina – Trenta non ne ha parlato con me, appena la sentirò ne parleremo”.
Lunedì una fonte del ministero della Difesa aveva fatto sapere che Trenta “ha dato disposizione al Coi (il Comando operativo di vertice interforze) di valutare l’avvio di una pianificazione per il ritiro del contingente italiano in Afghanistan” e che “l’orizzonte temporale potrebbe essere quello di 12 mesi”.
L’annuncio ha spaccato il governo, con i Cinque Stelle compiaciuti e i leghisti a dir poco spiazzati, che parlano di “valutazione personale del ministro competente ancora tutta da discutere”.
Su questa decisione avrebbe pesato la volontà del presidente Usa, Donald Trump, di dimezzare la presenza di truppe americane in Afghanistan.
Intanto, il New York Times ha fatto sapere che sarebbe stata raggiunta un’intesa in Afghanistan fra Talebani e Stati Uniti dopo settimane di colloqui segreti in Qatar. Un dialogo aperto con l’obiettivo di evitare che il Paese diventi rifugio e base di terroristi come quelli dell’Isis o di Al Qaeda.
L’inviato americano, Zalmay Khalilzad, conferma la “bozza di intesa”: i talebani si impegnano a cacciare dal Paese i gruppi terroristici in cambio del ritiro delle truppe straniere. Ma il presidente afgano frena: “Servono colloqui seri tra noi e i talebani”
Prudente anche il segretario generale della Nato: “Non consentiremo che l’Afghanistan torni in mano ai terroristi”, ha detto Jens Stoltenberg, aggiungendo che “è prematuro parlare di ritiro delle truppe”.
Gli italiani sono in Afghanistan da 17 anni. Un impegno costato finora 54 morti, 650 feriti e una spesa che ha superato nel complesso i 6,5 miliardi di euro.
Per la missione Nato in Afghanistan il Parlamento ha autorizzato, per i primi 9 mesi del 2019, un impiego massimo di 900 militari, 148 mezzi terrestri e 8 mezzi aerei, in gran parte dislocati ad Herat presso il Taac-W. La decisione di avviare una pianificazione per ritirare tutto il contingente di militari italiani in Afghanistan è stata discussa sia con gli alleati americani, sia con la Nato, sia con le autorità afgane.