Negli ultimi anni, la crescente popolarità degli affitti brevi ha trasformato il panorama turistico europeo, portando con sé non solo nuove opportunità per i viaggiatori, ma anche sfide complesse per città come Firenze e Barcellona. Mentre queste opzioni di soggiorno offrono vantaggi economici e flessibilità ai viaggiatori, hanno anche alimentato un incremento vertiginoso dei prezzi degli affitti e un preoccupante spopolamento dei centri storici. Quest’estate, il mercato delle case-vacanza ha vissuto un boom senza precedenti: le prenotazioni sono aumentate del 13% e i prezzi sono saliti dell’8% rispetto all’anno scorso. Questo scenario ha spinto molte città a cercare soluzioni per cercare di riportare ordine in un settore ormai fuori controllo.
Nuovo stop agli affitti brevi: Firenze ci riprova
Firenze ha approvato una nuova regola per limitare gli affitti brevi nel suo centro storico, cioè gli appartamenti che si affittano per brevi periodi, come quelli su Airbnb. La regola è stata introdotta perché molti proprietari preferiscono affittare ai turisti piuttosto che ai residenti, il che fa alzare i prezzi e riduce la disponibilità di case per chi vive in città tutto l’anno.
La norma era stata adottata a ottobre 2023, ma il 10 luglio 2024 il Tar della Toscana l’ha dichiarata non valida. Questo perché la regola era stata approvata come una modifica al regolamento urbanistico invece di essere inserita nel piano operativo, il documento ufficiale che gestisce lo sviluppo della città.
Il Comune di Firenze ha corretto l’errore e ha ripresentato la norma. Ora, non sarà possibile registrare nuovi appartamenti per affitti brevi nel centro storico. Ma, come dice l’oppositore Cecilia Del Re, questa regola potrebbe durare “quanto un gatto in tangenziale”, cioè molto poco. Questo perché una nuova legge nazionale, chiamata “Salva Casa”, potrebbe limitare i poteri delle città come Firenze di fare regole sugli affitti brevi. In pratica, la legge nazionale potrebbe rendere difficile per Firenze mantenere la nuova norma a lungo.
Firenze non è un caso isolato: molte città italiane stanno soffrendo per l’impatto degli affitti brevi, che contribuiscono all’incremento dei costi abitativi e al rischio di spopolamento dei centri storici.
Barcellona vieterà gli affitti brevi dalla fine del 2028
Barcellona ha deciso di adottare una misura drastica per contrastare la proliferazione degli affitti brevi. La città spagnola, famosa per la sua attrattiva turistica, ha annunciato che dal 2029 non rinnoverà più le oltre 10mila licenze esistenti per gli appartamenti destinati agli affitti a breve termine.
La città ha deciso di adottare lo zoccolo duro, non limitandosi a bloccare le nuove licenze per Airbnb come a Firenze, ma vietando completamente le locazioni turistiche brevi negli appartamenti. Questo intervento è stato motivato dalla difficoltà dei residenti nel trovare casa e dall’aumento del 68% dei prezzi degli affitti negli ultimi 10 anni. Firenze, che ha poco più di un quinto degli abitanti di Barcellona, conta addirittura più Airbnb (11.172 secondo InsideAirbnb).
Valencia prepara la stretta: multe salate contro il mercato nero
Anche Valencia sta intensificando la lotta contro gli affitti brevi. La regione ha annunciato che imporrà multe fino a 600mila euro per gli appartamenti che non rispettano le nuove normative. Questo intervento, che sarà votato dal parlamento regionale a settembre, fa parte di un pacchetto di regolamenti mirati a garantire che tutte le strutture turistiche siano regolarmente registrate e tassate.
Il numero degli appartamenti per vacanze nella regione è esploso negli ultimi anni, e la maggior parte di essi non è ufficialmente registrata. In particolare, la regione di Valencia, che comprende località turistiche come Alicante, ha visto un aumento degli appartamenti per vacanze da 40mila nel 2015 a 106mila oggi, con una stima di oltre 50mila case vacanze non registrate. Con queste nuove regole, Valencia spera di riportare ordine in un settore che è cresciuto troppo in fretta.
Boom delle case-vacanza: prezzi e prenotazioni alle stelle
Quest’estate, il mercato delle case-vacanza ha visto una salita significativa sia nei prezzi che nelle prenotazioni. Secondo SoloAffitti, il prezzo medio per notte è aumentato dell’8%, toccando i 210 euro a persona, mentre le prenotazioni sono cresciute del 13% rispetto all’estate 2023. Tuttavia, il maltempo di giugno ha ritardato l’avvio della stagione turistica, spingendo molti viaggiatori verso prenotazioni dell’ultimo minuto. Di fronte a questi aumenti, gli italiani sembrano adattarsi cambiando le loro abitudini: quasi metà delle prenotazioni riguarda soggiorni brevi, di solo un weekend o tre notti. Le famiglie con figli sono il gruppo più numeroso tra coloro che scelgono un appartamento per le vacanze, seguite da coppie e single. Nonostante l’aumento dei prezzi, la domanda di vacanze rimane alta, ma si sposta verso soggiorni più brevi e offerte last minute. A Milano, l’eccesso di offerta di affitti brevi ha ridotto l’occupazione, portando molti proprietari a considerare di tornare agli affitti a lungo termine. Al contrario, a Roma, l’imminente Giubileo sta spingendo l’offerta verso gli affitti brevi, con previsioni di un incremento dei canoni residenziali del 15-20% per il 2025.