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Affitti brevi in centro storico a Firenze, c’è il via libera: per il Tar divieto non più valido. Ma il Comune non molla. Ecco cosa è successo

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Sì agli affitti brevi a Firenze. Il tentativo del Comune di Firenze di vietare gli affitti brevi nel centro storico, annunciato a ottobre, ha subìto un arresto. Il Tar della Toscana ha infatti dichiarato “improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse” il ricorso presentato da Codacons, Confedilizia, Apartments Florence e Property Managers Italia contro il divieto di affitti brevi. Il tribunale ha rilevato che il divieto non era stato incluso nel Piano Operativo Comunale (Poc), rendendo di fatto il ricorso irrilevante.

Nonostante la decisione del Tar, il Comune di Firenze, rappresentato dalla sindaca Sara Funaro e dall’ex sindaco Dario Nardella, non la vede come una bocciatura del loro provvedimento. Funaro ha dichiarato con fermezza: “Andiamo avanti senza indugio”.

Le motivazioni del Tar

Il Tar, nella sua decisione del 10 luglio 2024, (in seguito all’udienza del 9 maggio scorso), ha stabilito che con l’approvazione del Piano Operativo del Comune di Firenze, “debbono ritenersi cessati gli effetti pregiudizievoli prodotti dall’adozione della variante al regolamento urbanistico” che introduceva il divieto degli affitti brevi nell’area Unesco di Firenze. Pertanto, il ricorso è stato dichiarato improcedibile. Il tribunale ha specificato che, avendo il Comune escluso il divieto dal Poc, quest’ultimo non ha più validità.

Il tribunale ha inoltre affermato che “la pianificazione urbanistica richiede scelte univoche e non tollera la coesistenza di regole contraddittorie la cui composizione finirebbe per restare affidata a criteri arbitrari e incerti ‘riallineamenti’ futuri”.

Cosa diceva la norma sullo stop agli affitti brevi

La delibera urbanistica di Palazzo Vecchio sugli affitti turistici brevi, fortemente voluta dall’allora sindaco Dario Nardella, era stata approvata dal Consiglio Comunale il 2 ottobre, grazie ai voti di Pd e Lista Nardella, mentre Iv, il centrodestra e il gruppo Centro hanno votato contro. Questa misura, la prima del genere in Italia, mirava a regolamentare il fenomeno degli affitti turistici brevi e a bloccare nuove aperture nel centro storico. Tuttavia, l’iter della variante al Regolamento Urbanistico vigente non era ancora concluso, essendo oggetto di numerose osservazioni e ricorsi.

Codacons, Confedilizia, Apartments Florence e Property Managers Italia, insieme ad altri 30 esponenti, hanno quindi incaricato i propri legali di presentare un ricorso al Tar contro quella che hanno definito una “mossa antidemocratica” del Comune di Firenze. Il 9 maggio si è tenuta l’udienza davanti al Tar che si era poi riservato la decisione depositata ora.

La norma non era nel Poc proprio in attesa del giudizio del Tar

Il Piano Operativo approvato nei primi mesi dell’anno poi non conteneva la parte relativa agli affitti brevi. Questo proprio perché il Comune preferiva attendere la pronuncia del Tar prima di includere tale divieto nel Poc. La delibera sugli affitti brevi era finora comunque pienamente operante, con le misure di salvaguardia in vigore che mantengono il divieto di nuove iscrizioni per affitti brevi nell’area Unesco.

Funaro: “Andremo avanti senza indugio”

Se il Codacons esulta per la pronuncia del Tar, vedendo confermati i propri dubbi sulla legittimità della delibera del Comune la neo sindaca di Firenze Sara Funaro non si tira indietro e ribadisce la determinazione del Comune a proseguire con le proprie misure di regolamentazione, sottolineando la necessità di un quadro normativo nazionale per affrontare il problema degli affitti brevi.

Andiamo avanti senza indugio: nella prima seduta utile della giunta porterò l’approvazione della variante per ribadire lo stop agli affitti brevi” ha dichiarato la sindaca di Firenze Sara Funaro che critica anche il governo per non fare nulla contro l’overtourism: “Rimane l’inerzia di un governo indifferente rispetto ai problemi di overtourism che affliggono città d’arte come Firenze. Continuerò a chiedere al governo provvedimenti nazionali che sono sempre più urgenti”.

Da Palazzo Vecchio si spiega anche che “la sentenza del Tar Toscana non annulla la variante del Comune di Firenze per lo stop agli affitti brevi e non entra nel merito del lavoro fatto dal Comune e della legittimità della delibera, ravvisando solo un non condivisibile cortocircuito tra i due strumenti urbanistici, variante adottata al Ru e Po approvato ma non ancora efficace”.

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