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Affitti brevi, al via banca dati unica e nuove regole: ecco cos’è il Cin e come funziona

Le nuove regole nel settore degli affitti brevi, tra cui l’introduzione del codice identificativo nazionale (Cin), mirano a mettere ordine in un mercato prima privo di regolamentazione, con sanzioni per coloro che non rispettano le norme. Ecco i dettagli

Affitti brevi, al via banca dati unica e nuove regole: ecco cos’è il Cin e come funziona

La sperimentazione della banca dati nazionale sugli affitti brevi entra nel vivo. La pubblicazione del decreto del ministero del Turismo ha segnato l’inizio del processo di integrazione dei dati di Regioni e Province autonome, con l’obiettivo di far emergere le locazioni irregolari in un mercato in crescita, stimato a circa mezzo milione di abitazioni. La fase sperimentale, avviata in Puglia e progressivamente estesa a tutto il territorio nazionale, si concluderà il primo settembre. Successivamente Regioni e Province autonome saranno invitate a trasferire le loro informazioni alla piattaforma nazionale.

Il governo ha adottato questa misura per mettere ordine in un settore finora quasi completamente deregolamentato. Un esempio significativo è il caso di Airbnb: alla fine dello scorso anno, la piattaforma ha raggiunto un accordo col fisco italiano per versare 576 milioni di euro per gli anni 2017-2021, dopo non aver trattenuto la cedolare secca del 21% sugli affitti incassati dagli utenti.

Cos’è la Banca dati per le strutture ricettive?

La Banca dati nazionale per le strutture ricettive (Bdsr) e gli immobili destinati alla locazione breve o turistica, è stata sviluppata in collaborazione con le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano. Questa banca dati consente ai proprietari e ai gestori di tali strutture di ottenere il codice identificativo nazionale (Cin) attraverso un portale ministeriale, inserendo i propri dati. Il Cin dovrà essere esposto sugli immobili e indicato negli annunci online.

Nuove regole per gli affitti brevi: cosa cambia nel 2024?

Il set minimo di dati richiesti include: codice identificativo regionale (Cir), categorie di classificazione nazionale e relative codifiche, Comune e Provincia con codici Istat, stato dell’attività, nome, cognome e codice fiscale del proprietario.

La fase pilota servirà a realizzare l’interoperabilità tra le Regioni e le Province in modo graduale. Durante questa fase, come affermato dal decreto, “non vi è alcun aggravio né alcuna modifica delle procedure amministrative”. Questi mesi saranno un test per identificare eventuali problemi tecnici e informativi.

Le nuove norme e sanzioni entreranno in vigore da novembre 2024, con multe da 500 a 8.000 euro per chi non rispetta le regole.

Inoltre, i proprietari dovranno dotare le strutture di rilevatori di gas e monossido di carbonio e di estintori, con sanzioni fino a 6.000 euro per chi esercita l’attività turistica senza questi dispositivi.

Come si ottiene il Cin?

Per ottenere il Cin per una struttura ricettiva o un immobile adibito alla locazione breve o turistica, è necessario seguire alcuni passaggi:

Dopo aver effettuato l’accesso tramite Spid o Cie, si potrà visualizzare un elenco delle strutture ricettive associate al proprio codice fiscale. Da qui, sarà possibile selezionare la struttura desiderata e accedere ai dettagli compilando eventuali dati mancanti. È importante notare che alcuni campi saranno già precompilati con i dati forniti dalla Regione o dalla Provincia Autonoma, e non saranno modificabili sulla piattaforma Bdsr. Una volta completati tutti i campi obbligatori, sarà possibile ottenere il Cin cliccando sul pulsante “Ottieni Cin”.

Boom del turismo: settore in crescita, ma vacanze più costose nel 2024

Nonostante l’aumento di obblighi e regole, si prevede un’estate positiva per il turismo, in particolare per Airbnb e altre piattaforme simili. Coldiretti prevede che sette milioni di italiani andranno in vacanza a partire da giugno, contribuendo a un settore in forte espansione. Il Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica stima che nel 2024 il settore delle vacanze genererà un giro d’affari di 223 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto all’anno scorso.

Questa crescita influenzerà i prezzi, con Assoutenti e il Centro di Formazione e Ricerca sui Consumi che stimano un aumento del costo delle vacanze tra il 15% e il 20% rispetto all’anno scorso. Tra le voci più onerose ci sono i trasporti, come biglietti aerei e traghetti.

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