“I ritardi accumulati in questi anni sul mancato rispetto degli accordi e della loro attuazione nei tempi, stanno portando all’esasperazione i lavoratori”. Lo ha detto in una nota diffusa dal sindacato Fim Cisl il coordinatore nazionale Fim Cisl Siderurgia, Raffaele Apetino, commentando la protesta dei lavoratori Aferpi, ex-Lucchini.
“Dopo le manifestazioni e scioperi – ha aggiunto Apetin -, l’ultimo il 24 marzo scorso, la protesta dei lavoratori Aferpi, ex-Lucchini, continuerà con l’occupazione del Consiglio Comunale ad oltranza, anche di notte, fino al 19 aprile, data di convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico dell’incontro tra Governo, sindacato e i vertici di Aferpi-Cevital”.
“Per quella data ci aspettiamo che il Governo si assuma definitivamente la responsabilità affinché ci sia una risposta chiara sui tempi dell’attuazione del Piano industriale e dell’accordo di programma sottoscritto ormai più di due anni fa il 30 giugno del 2015. Per questo ieri RSU e Segretarie territoriali di Fim, Fiom, Uilm hanno inviato, una lettera al Presidente del Consiglio Gentiloni, perché si faccia carico personalmente della vertenza”.
“L’imprenditore algerino Issad Rebrab – recita infine la nota diffusa da Fim Cisl – non può continuare a rinviare la realizzazione del piano industriale di Piombino, senza dare risposte, non è più tollerabile per i lavoratori le loro famiglie e il territorio. La città intera si è stretta intorno ai lavoratori in lotta, l’acciaieria rappresenta una risorsa troppo importante per l’economia e il futuro del territorio. Piombino deve tornare al più presto a colare acciaio”.