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Aeroporto di Catania: quando apre Sigonella? Palermo dice basta, disagi enormi per i viaggiatori. Le ultime novità

Wikimedia Commons I (Walter J. Rotelmayer (talk))

La domanda da un milione di dollari è la stessa da ormai cinque giorni: quando riaprirà il terminal A dell’Aeroporto di Catania? La risposta è sempre la stessa: “Non si sa”. Dopo l’incendio avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 luglio sul quinto scalo nazionale regna il caos, con disagi enormi per viaggiatori e turisti stranieri che da giorni affrontano ritardi, cancellazioni, spostamenti ma soprattutto un’incertezza e una carenza informativa che non ha precedenti. Sostanzialmente non si sa chi parte e chi arriva. E i fortunati che riescono a decollare non sanno né da dove né quando. Lo stesso vale per chi atterra. Catania? Comiso? Trapani? Lamezia Terme o Reggio Calabria? Palermo no, non più. Il tutto nel pieno della stagione turistica quando tradizionalmente l’intera Sicilia viene presa d’assalto. 

Aeroporto di Catania: le ultime novità

Ufficialmente, l’ultimo bollettino diramato due giorni fa comunica che il terminal A dovrebbe riaprire lunedì 24 luglio. Ufficiosamente molti danno già per scontato che la riapertura slitterà di nuovo, nonostante solo una piccola parte della struttura del Terminal A sia stata danneggiata. L’area però è tutta sotto sequestro da parte delle autorità competenti e devono ancora essere effettuate le operazioni di bonifica. 

Il piano al momento sembra essere quello di sopperire parzialmente alla chiusura potenziando la capacità del terminal C. Da due a 4 voli l’ora fino a 7. “Enac e Sac sono al lavoro per migliorare progressivamente l’operatività dello scalo attualmente limitata a causa dell’incendio che, nella serata del 16 luglio, ha coinvolto una parte del Terminal A dell’aerostazione. Nello specifico, in coordinamento con la Protezione Civile, è in fase di realizzazione una tensostruttura che permetterà di aumentare la capienza del Terminal C e di conseguenza il numero di voli operati ogni ora, nonché di agevolare l’attesa e le operazioni di imbarco. A breve, dunque, il numero dei voli in partenza sarà aumentato dagli attuali 2 all’ora a 4 e, successivamente, fino a 7 l’ora”, si legge in una nota.

Nel frattempo è stato attivato un servizio di navette gratuite tra scalo etneo e gli altri aeroporti che stanno cercando con molta fatica di potenziare la loro attività per sopperire all’assenza del principale aeroporto dell’Isola.

L’Aeroporto di Palermo dice basta

Mercoledì però si è abbattuta come una mannaia su autorità e viaggiatori la decisione dei vertici dell’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo che ha deciso di ritirare la propria disponibilità alla riprogrammazione dei voli catanesi. “Siamo in continuo contatto con Enav, Enac e Assoclearance, con tutte le compagnie e abbiamo già comunicato che domani, giovedì 20 luglio, accetteremo al massimo venti voli ex Catania, mentre da venerdì fino a domenica non ci sarà spazio per nessun volo oltre ai nostri”, ha fatto sapere mercoledì il direttore generale di Gesap, la società che gestisce lo scalo Natale Chieppa. Una decisione che ha mandato su tutte le furie il presidente della Regione Renato Schifani:  “Non posso che stigmatizzare l’atteggiamento della direzione generale dell’aeroporto di Palermo che, senza un doveroso confronto con gli organi di controllo, ha dichiarato di non accettare più voli destinati originariamente allo scalo di Catania, ingenerando così uno stato di allarmismo e tensione sociale in quanti hanno scelto di trovare in Sicilia, simbolo dell’accoglienza, un luogo ideale per le vacanze”, ha commentato Schifani. Il Governatore ha poi richiamato “tutti al senso di responsabilità”, non senza una stoccata finale: “Vigilerò su atteggiamenti e decisioni unilaterali lontani dallo spirito di cooperazione sociale che possano arrecare grave pregiudizio al superamento dei disagi di questi giorni».

Al momento però a sopperire restano in campo solo gli aeroporti di Trapani e Comiso.

Aeroporto di Catania: quando apre Sigonella? 

Nel frattempo si attende l’apertura dello scalo dell’aviazione militare italiana di Sigonella, dopo il via libera del ministro della difesa Guido Crosetto. Era già successo qualche anno fa, nel 2012, in una situazione di inagibilità di Fontanarossa causata dalla pioggia di cenere vulcanica. 

Sigonella torna dunque in campo. Si ma quando? Quando verranno risolti i problemi operativi e logistici, primo tra tutti quello relativo ai check in. L’ipotesi attuale è quella di effettuare il check in dei passeggeri a Fontanarossa, per poi trasferirli a bordo di bus navetta a Sigonella, da dove decolleranno gli aerei di linea. Lo stesso avverrà, con la procedura inversa, per i voli di ritorno a Catania. 

Agenzie e tour operator nel caos

“Non siamo nelle condizioni di offrire la dovuta assistenza ai clienti perché non riceviamo tempestivamente le comunicazioni sulla riprogrammazione dei voli e dei trasferimenti. Non abbiamo contezza degli orari delle partenze delle navette tra gli aeroporti. I nostri operatori hanno difficoltà a contattate le stesse compagnie aeree per la riprotezione dei passeggeri. Molti voli vengono riprogrammati durante la stessa navigazione”, afferma Gianluca Glorioso, presidente regionale Fiavet Sicilia Confcommercio.

Per non parlare delle prenotazioni, totalmente bloccate nel periodo di massima affluenza turistica per l’intera isola. “Cerchiamo di offrire la massima assistenza – aggiunge Glorioso – ma senza informazioni precise diventa quasi impossibile farlo. Invitiamo gli organi interessati a fornire informazioni con tempistiche che ci consentano di lavorare e le compagnie aeree a rinforzare la presenza di personale per effettuare le riprotezioni. Intanto, in piena stagione turistica, iniziano ad arrivare le disdette. L’emergenza ormai può definirsi non regionale ma nazionale ed internazionale”.

Al momento la comunicazione non funziona. Molti viaggiatori vengono avvertiti solo all’ultimo momento della cancellazione dei loro voli. Non sanno se partiranno né da dove. Per non parlare di chi ha acquistato un volo “andata/ritorno” e non sa nemmeno se tra qualche giorno riuscirà ad atterrare. 

Viaggiatori e turisti sono lasciati alla mercé, senza informazioni e servizi. Le file sono interminabili, decine gli autobus fermi a Trapani per trasportare i passeggeri fino a Catania, incidenti e traffico insieme al caldo asfissiante di questo periodo stanno rovinando le vacanze ai turisti, arrivati nell’isola per trascorrere le vacanze. In attesa di risposte, i passeggeri sono assiepati come formiche a 45 gradi nel terminal C di Catania, come negli aeroporti di Trapani e Palermo. Una situazione vergognosa non da Paese Civile”, denuncia Adoc nazionale, insieme ad Adoc Sicilia e Adoc Catania.

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