Le autorità regolatorie dell’Unione Europea si pronunceranno entro settembre sull’ipotesi di aiuti di stato concessi a 28 aeroporti e a compagnie low cost.
Lo ha annunciato la Commissione europea, presentando normative più severe per vietare che i maggiori aeroporti ricevano fondi pubblici. Gli scali sotto inchiesta sono distribuiti fra Germania, Francia, Austria, Italia, Svezia, Romania e Spagna.
Le nuove norme sostituiscono le linee guida del 1994 e del 2005, e specificano in quale misura le autorità Ue possono concedere aiuti agli oltre 460 aeroporti dell’area.
Secondo le nuove regole, agli aeroporti europei che servono più di 5 milioni di passeggeri l’anno sarà vietato ricevere aiuti di Stato, in futuro, a meno che non vi sia un chiaro fallimento del mercato. Gli aiuti di Stato agli aeroporti con meno di 3 milioni di viaggiatori saranno cancellati gradualmente, nell’arco di un periodo di dieci anni. Questi scali dovranno presentare un business plan per beneficiare di aiuti al funzionamento in base alle nuove linee guida.
In Italia quindi tremano gli aeroporti minori che ricevono sovvenzioni dalla Regioni. Nessun pericolo invece per i grandi scali come Fiumicino, Malpensa, Venezia e Linate.