Gli aeroporti italiani sono tra i luoghi dove l’anidride carbonica raggiunge livelli ormai intollerabili. L’impatto del cherosene che fa volare gli aerei deve diminuire e non solo per gli standard europei al 2050, ma perché il calo di CO2 non può riguardare soltanto gli edifici civili. L’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile ) sta affrontando il problema ed ha pubblicato un primo bando per un progetto pilota per testare l’utilizzo di vettori energetici sostenibili. Ci si muove verso smart energy hub, incubatori tecnologici che possono davvero far fare un salto di qualità al sistema degli scali. Decarbonizzare gli aeroporti è parte della strategia comunitaria del Green Deal. L’inquinamento provocato dal traffico aereo è una battaglia che gli ambientalisti conducono da tempo che prende di mira anche l’uso eccessivo dei jet privati. Le compagnie aeree sanno che per poter continuare a volare dovranno adeguare le flotte. Ma gli interessi in gioco sono talmente alti che le previsioni per i prossimi decenni non sono ancora condivise. D’altra parte il carburante per aerei, pur avendo un costo basso, resta sicuramente una buona fonte di guadagno per le società petrolifere.
Spazio all’idrogeno. Quando?
Al progetto italiano dell’Enac partecipa anche l’Enea che sperimenta a sua volta soluzioni per un’aviazione più verde. A maggio i due Enti hanno firmato un protocollo di collaborazione e il bando pubblicato sul sito www.enac.gov.it è il primo atto della collaborazione. Si sa che Enea partecipa anche ad altri progetti europei di ricerca su carburanti non derivanti dal petrolio ed è, quindi, un eccellente partner per l’aviazione civile. I carburanti alternativi – Sustainable Aviation Fuels – come l’idrogeno (H2) , rappresentano le soluzioni più promettenti della roadmap di decarbonizzazione al 2050. “Gli aeroporti devono farsi trovare pronti per questa sfida – spiega Enea – come settore trainante per la sperimentazione e l’implementazione dei vettori energetici sostenibili nel mondo dei trasporti”. Il bando si rivolge ai gestori aeroportuali per premiare un’idea che possa rappresentare un buon modello a livello nazionale. Cosa aspettarsi ? Una proposta che agevoli atterraggi e decolli di “vettori energetici innovativi e a basso impatto nei processi aeroportuali”. I vantaggi dovrebbero essere su vasta scala, data la responsabilità di Enac su tutti gli aeroporti italiani. L’Ente stesso ha anticipato la futura estensione dell’iniziativa alle comunita’ circostanti, alle istituzioni, ai produttori di mezzi e tecnologie, alle societa’ di approvvigionamento e dispacciamento dei carburanti e agli operatori logistici. Ovviamente ciò richiederà tavoli di concertazione e intese strategiche per non far fallire scali minori ma utili alla collettività. Dalla scelta finale, sotto la supervisione anche dell’ENEA, potrebbero scaturire ” modelli e soluzioni scalabili funzionali alla redazione di linee guida applicabili a livello nazionale. “. Siamo all’inizio ed è auspicabile un passo veloce per tenere alti gli obiettivi oggi scritti solamente in un bando di gara.