Prima l’aereo della Malaysia Airlines con 295 persone a bordo abbattuto sul cielo d’Ucraina al confine con la Russia, poi l’offensiva di terra israeliana su Gaza. Le crisi internazionali, a lungo rimosse dai mercati, hanno fatto irruzione sulla scena finanziaria senza però scatenare reazioni drammatiche: l’attentato è considerato, per ora, un gesto isolato.
Tokyo chiude con un ribasso di poco superiore all’1%. Il bilancio della settimana è in lieve attivo. Wall Street, già nervosa per le sanzioni alla Russia, nel giro di pochi minuti ha registrato ieri la perdita più massiccia dal 10 aprile scorso: Dow Jones -0,94%, S&P -1,14%. Il Nasdaq cede l’1,41% . Finale in profondo rosso anche per i listini europei: Parigi -1,21%, Francoforte -1,07 %, Londra -0,68%. Madrid perde l’1,17%. Piazza Affari, in picchiata nel finale, ha lasciato sul terreno il 2,21%.
L’euro vale stamane 1,3526 sul dollaro. L’oro con scadenza ad agosto è balzato di 17,1 dollari, l’1,3%, a quota 1.316,9 dollari l’oncia. Il petrolio ha terminato in aumento dell’1,81%, a 103,03 dollari al barile.
In ascesa anche i Treasury con il rendimento del decennale (che si muove inversamente ai prezzi) sceso al 2,465%. In giornata il Btp a 10 anni è stato scambiato a un rendimento del 2,77%, da 2,82%. Lo spread si è mosso poco perché scende anche il rendimento del Bund tedesco, attestato all’1,16%, a un soffio dal minimo storico.
MICROSOFT ANNUNCIA 18 MILA TAGLI. BENE I CONTI GOOGLE
Passano in secondo piano, di fronte allo shock per l’attentato nei cieli, le non poche novità della Corporate America. Microsoft +1 % ha annunciato il licenziamento di 18 mila dipendenti , pari al 14 % della forza lavoro, per lo più nella controllata Nokia.
Avanza Google, +1% negli scambi del dopo Borsa. La società ha annunciato in serata i conti del trimestre: ricavi per 15,96 miliardi (contro 15,61 miliardi previsti), utili per 3,42 miliardi (3,23 miliardi un anno fa). I click della clientela sulle offerte a pagamento sono cresciuti del 25%.
Meglio del previsto ricavi e profitti di Ibm, ma il titolo cede lo 0,6%. Stesso destino per Morgan Stanley: -0,62% nonostante un utile netto più che raddoppiato a 94 centesimi per azione, ricavi a 8,6 miliardi.
MEDIOBANCA, SALE BOLLORE’
Fra i settori più sacrificati spiccano le banche (Stoxx europeo del settore -0,9%). Alla Borsa di Lisbona è ripresa la frana di Banco Espirito Santo (- 6,5%): Standard&Poor’s ha rivisto il rating della banca a B- ed ha confermato l’outlook negativo. A Piazza Affari perdono colpi i Big: : Unicredit ed Intesa lasciano sul terreno l’1,9%. Monte Paschi -2,3%.
Mediobanca perde il 2,2%. il cda ha abolito i tre grandi gruppi di azionisti che compongono il patto di sindacato della banca, alleggerendo la struttura dell’accordo. Il patto tornerà a riunirsi il 29 settembre per redigere le liste dei candidati al nuovo cda, mentre il 17 settembre il consiglio terrà la riunione sul bilancio. Vincent Bolloré ha incrementato la propria partecipazione nel capitale dell’istituto di Piazzetta Cuccia dal 6,4% al 7,01%.Le nuove regole del patto prevedono che saranno Unicredit e il gruppo Bolloré, rispettivamente primo e secondo azionista, a designare i due vicepresidenti.
Pop.Milano -2,2%, Banco Popolare -2,5%. Generali scende dell’1,6% nonostante la nuova raccomandazione positiva (Overweight) di JP Morgan.
TELEFONICA FRENA TELECOM. SCENDE IL RATING DI GTECH
Ad appesantire l’indice ha contribuito il brusco dietrofront di alcuni titoli alla testa del rialzo di mercoledì. Telecom Italia, già protagonista di un balzo del 7,5% il giorno prima, ieri è arretrata del 3,4%, anche come reazione all’annuncio che Telefonica, il principale azionista con il 14,8%, ha avviato un’operazione per ridurre la sua quota al 9%. Equita (rating buy e prezzo obiettivo a 1,05 euro confermati) ha sottolineato che la discesa di Telefonica è stata dettata dall’esigenza di rispettare quanto imposto dall’Antitrust brasiliana (pena l’obbligo di aprire il capitale di Vivo) e non ispirata da considerazioni strategiche o opportunità finanziarie.
Perde colpi Mediaset, -2%. Stabile GTech (-0,2%) dopo il grande balzo (+4%) seguito all’annuncio della maxi acquisizione negli Stati Uniti, il costruttore di slot machine Igt. Standard & Poor’s ha abbassato il rating corporate della società italiana a ‘BBB-‘ da ‘BBB’ e quello a breve termine ad ‘A-3’ da ‘A-2’. Kepler conferma il buy ma abbassa il target price a 23 euro da 26,5. Il broker pone l’accento sul debito, che arriverà a 6,7 miliardi di euro a fine 2016. L’aumento dell’utile per azione si avrà solo tra due anni, quando l’effetto delle sinergie prevarrà sugli oneri della ristrutturazione.
I RUMORS TEDESCHI FANNO BENE A FIAT
Giornata di grande turbolenza per Fiat che chiude a +2% dopo aver toccato un rialzo del 5% in seguito alle indiscrezioni di un giornale tedesco secondo cui Volkswagen avrebbe avviato una trattativa con la famiglia Agnelli per arrivare ad acquistare l’intero gruppo Fiat-Chrysler. Exor, la holding della famiglia Agnelli, sale dello 0,9%: un portavoce di Exor ha smentito, un comunicato di Volkswagen dice che il gruppo al momento non ha in programma di fare acquisizioni.
Pirelli perde lo 0,9% nonostante Credit Suisse abbia avviato la copertura con raccomandazione positiva Outperform. Fra gli industriali, Finmeccanica -0,4%, StM -0,8%, Prysmian -1,3%, Tenaris -1,5%.
L’EFFETTO RUSSIA PESA SU ENEL ED ENI
Giornata nera per i Big di Stato, penalizzati per le strette relazioni d’affari con la Russia. Marcia indietro di Enel (-1,9%) e di Eni (-1,1%) dopo i rialzi di ieri. Entrambi i gruppi sono impegnati in relazioni di affari con società russe e le nuove sanzioni rischiano di pesare sul business.
Nel lusso continua il rimbalzo di Yoox (+4,6%), sull’onda del giudizio positivo di JP Morgan. Brunello Cucinelli (+1,20%) ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con ricavi pari a 175,8 milioni di euro, in crescita dell’11,6% dai 157,6 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Tod’s -2,3%, Ferragamo -2,2%, Moncler +0,1%.