Il Piano Operativo di Ricerca (POR) sull’idrogeno rinnovabile si estende ai carburanti puliti per l’aviazione civile. E’ l’Enea che con il Politecnico di Milano annuncia una ricerca sugli e-fuel, che utilizzano idrogeno rinnovabile e anidride carbonica. Nelle prossime settimane partirà la progettazione di un impianto pilota utilizzando parte dei 110 milioni di euro del POR. Il successo dell’iniziativa proietterebbe l’Italia e il suo Ente di ricerca in un ambito mondiale dove le sfide sull’uso dell’idrogeno sono molto accelerate. La fonte, come sappiamo, è privilegiata ed è tra quelle destinate ad occupare spazi sempre più grandi nella new economy.
Gli aerei consumano cherosene ed inquinano. I costi lievitano e il governo Meloni ha vietato per decreto gli automatismi di rialzo delle tariffe. Ryanair ieri ha annunciato il taglio di molti voli ed è pur vero che il costo del carburante incide sulla gestione delle rotte. Tuttavia, gli “e-fuel risultano di particolare interesse per quei settori dove l’elettrificazione diretta è di difficile implementazione, proprio come quello aereo” dice Giulia Monteleone, responsabile in ENEA di utilizzo dell’energia. Purtroppo le tecnologie che devono spingere la produzione dei nuovi combustibili sono ancora ai primi step. L’estensione del POR è il contesto nel quale ” è stata avviata una attività sugli e-fuel e in particolare sull’e-cherosene” aggiunge Monteleone. Tra i progetti del Ministero dell’Ambiente questo sugli ecocarburanti va avanti da tempo ed è parte della linea europea sui target ambientali del Fit for 55 e del REPowerEU.
I costi dei carburanti verdi scenderanno
I dati della sperimentazione saranno impiegati in un simulatore di processo. Gli obiettivi nell’aviazione civile prevedono l’impiego di almeno il 2% di combustibili green entro i prossimi due anni, ma nell’ammaliante 2050 della rivoluzione verde, dovremmo viaggiare tutti su aerei spinti all’85 % da carburanti puliti. Lungo la strada al 2050 nel mix di soluzioni figura l’e-cherosene, che presenta vantaggi come l’alta densità energetica, oltre a un mercato e un parco infrastrutturale già disponibili. Enea e Politecnico di Milano studieranno lo stato dell’arte delle tecnologie di produzione per le applicazioni aeronautiche e la loro implementazione nel contesto nazionale. Claudia Bassano, altra ricercatrice Enea, spiega che il lavoro porterà ad “alcune configurazioni di impianto con analisi economica per la stima del costo specifico di produzione, calcolato in funzione del costo dell’energia elettrica e della CO2 nel mercato delle emissioni ETS”. Una vision di medio-lungo periodo che dovrebbe fare contente le compagnie aeree perché gli e-fuel dal punto di vista chimico-fisico sono equivalenti ai combustibili fossili ma con l’uso dell’idrogeno la combustione cambia e non c’è più inquinamento. Il costo dei carburanti ad idrogeno attualmente è elevato, ma dovrà scendere. Lo scambio delle emissioni ETS può essere parte di un processo economico che fa fare buoni affari agli Stati che incentivano i voli ecologici. Una ragione in più per avere fiducia nei ricercatori italiani.